Appunti in Viaggio

Le Ville di Tivoli: passeggiando tra giardini e fontane

Avevo dei ricordi sfocati di una gita che ho fatto tanti anni fa a Tivoli con la scuola, alla scoperta di Villa d’Este e Villa Adriana. Ricordavo che erano molto belle e desideravo tanto visitarle insieme a Cristiano e Giada. Nella mia mente riaffioravano immagini di giardini e fontane, di corsi d’acqua e sculture.

Spulciando qua e là sul web, scopro che esiste anche una terza villa, Villa Gregoriana, che va assolutamente visitata in quanto più selvaggia e naturalistica. Abbiamo così deciso di visitare le tre ville in tre momenti diversi. Vi segnalo a questo proposito che la prima domenica di ogni mese a Villa Adriana e a Villa d’Este l’ingresso è gratuito e, dato che non è proprio economico, mi pare una buona opportunità da prendere al volo.

Villa d’Este tra fontane e giardini fatati

La bellezza delle fontane di Villa d’Este

La Villa d’Este di Tivoli, patrimonio dell’UNESCO, è un capolavoro del Rinascimento italiano. Ci troviamo immersi in un labirinto di giardini a terrazze, cascate e fontane adornate con sculture di artisti famosi come il Bernini ed alimentati direttamente dal fiume Aniene.

Questo complesso è una grande Villa suburbana di lusso che dà sfoggio di tutta la sua bellezza grazie al complesso sistema idrico che la caratterizza.

I lavori della Villa furono affidati dal cardinale Ippolito d’Este all’architetto Pirro Ligorio. Nuove importanti aggiunte furono apportate nel seicento ad opera del Bernini, che diede vita alla alla splendida “Fontana dell’Organo” che, in alcuni momenti della giornata, suona grazie al meccanismo idrico al suo interno.

Fontana dell’Organo

Dunque di questa meravigliosa Villa stupisce, oltre alle bellissime stanze affrescate del palazzo, soprattutto gli splendidi giardini ed alcuni particolari come la “Grotta di Diana”, piccolo ninfeo decorato con varie pietre e stucchi

Grotta di Diana

oppure le “le Cento Fontane”, appunto cento fontane che corrono lungo il viale disposte su due file.

Cento Fontane

Un’altra fontana molto bella e di impatto è la “Fontana dell’Ovato”, chiamata così dalla sua forma ovale e definita la regina delle fontane.

Fontana dell’Ovato

Infine la fontana a mio avviso più bella della villa: la “Fontana di Nettuno”, realizzata nel Novecento, un tripudio di getti d’acqua scenografici.

Fontana di Nettuno

Una giornata in questa bellissima Villa ci ha teletrasportati come in un posto lontano, distanti dal caos della città. Se visitate Roma ed avete qualche giorno in più, fateci un pensierino su Tivoli, un vero gioiellino dell’arte antica, dove arte e natura si mescolano in un connubio perfetto. Qui trovate tutte le info per la visita.

Villa Adriana: testimonianza di antichi fasti

Villa Adriana ha un fascino indiscutibile in quanto conserva ancora memoria di un tempo in cui splendeva tra tutte le ville romane. La Villa fu tanto voluta dall’Imperatore Adriano che mal sopportava il caos che regnava a Roma e preferì stabilirsi a Tivoli. Essa ancora oggi mostra quella che un tempo doveva essere una residenza ricca di sculture, terme, decori, edifici a cupola, dimostrazione che Adriano amava l’arte e la bellezza. Comprendeva circa trenta edifici tra cui librerie, luoghi di culto e teatri.

La parte più interessante da vedere e la meglio conservata, è quella del Canopo adiacente agli stabilimenti termali.

Esso è costituito da uno specchio d’acqua con annesso ninfeo semicircolare. Tutto intorno ci sono statue, in realtà calchi di originali conservati al Museo Vaticano ed in quello Capitolino di Roma.

Canopo

Oltre al Canopo, nella villa si può ammirare anche il “Pecile”, un giardino molto grande circondato da un porticato e dominato al centro una piscina. Esso veniva utilizzato per le passeggiate estive ed invernali dell’imperatore. Inoltre ancora troviamo traccia resti di due stabilimenti termali: le “Grandi Terme” e le “Piccole Terme”, luoghi dove l’imperatore amava rilassarsi con i suoi ospiti. Nella Villa era presente anche il “teatro marittimo” , luogo dove Adriano amava rifugiarsi a riflettere, un posto in cui poteva completamente isolarsi.

Per quanto riguarda i primi scavi della Villa, avvennero a metà del cinquecento ad opera di Ippolito II d’Este, allora governatore di Tivoli, che si affidò ai lavori di Pirro Ligorio. Ligorio scavò in molti punti della Villa soprattutto per cercare statue per adornare Villa d’Este.

Dopo anni in cui la Villa passa da un proprietario all’altro, essa è in parte acquistata dal Regno d’Italia, che inizia i lavori di restauro. Non essendo mai stato fatto uno scavo sistematico della Villa, ma solo una caccia al tesoro, di essa non si sa molto, tipo il momento in cui è abbandonata.

La Villa rappresenta un immenso patrimonio archeologico e per visitare accuratamente l’intera area si impiegano circa tre ore. Io vi consiglio di affidarvi ad una guida per comprendere meglio la storia dei vari edifici.

All’interno del parco archeologico è piacevole consumare un pasto veloce sui prati immersi nelle rovine piene di storia. Purtroppo, e questo mi fa una rabbia pazzesca, la villa a mio avviso non è tenuta molto bene, dovrebbe essere più curata. Eppure vi assicuro che vale la pena visitare questo immenso patrimonio artistico che abbiamo ereditato. Qui trovate tutte le info per la visita.

Villa Gregoriana: passeggiata immersi nella natura

Villa Gregoriana è  una piacevole scoperta. C’è da scarpinare parecchio ma tutto è ripagato dalla bellezza del paesaggio, delle cascate naturali, delle varie caverne lungo il sentiero. Il parco sorge ai piedi dell’Acropoli di Tivoli ed è caratterizzato da una fitta vegetazione che tanto ispirò anche i pittori nell’Ottocento. Tivoli era una città posizionata in maniera molto strategica, dato che dominava dall’alto di uno sperone roccioso il territorio circostante.

Immersi nella natura della Villa

Inoltre la città era ed è tutt’ora famosa per le sue acque, quindi dal punto di vista geologico ed idrologico, era l’ideale per stabilirvi un centro abitato. La Villa prende il nome da Papa Gregorio XVI che aveva dato il via ai lavori: la deviazione e canalizzazione in due cunicoli artificiali delle acque dell’ Aniene e la costruzione del Ponte Gregoriano. Oggi è ben visibile l’enorme cascata che scende a valle.

Cascata

L’itinerario di visita parte dal ponte Gregoriano e, dopo essere scesi a valle si risale fino ai due templi della Sibilla e di Vesta.

Tempio di vesta visto dalla valle

All’ingresso forniscono il visitatore di una mappa che aiuta nella visita passo dopo passo. Nel parco ovviamente non ci sono aree ristoro (a parte all’arrivo). Vi consiglio di portare acqua, panini, un cappellino e un giacchetto.

Questa Villa vi piacerà tantissimo, la mia bambina ne è rimasta affascinata ed io spero di avere scatenato un poco di curiosità in voi. Qui trovate tutte le info per la visita.

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