Appunti in Viaggio

In Abruzzo, tra borghi e natura

Erano anni che desideravamo fare una vacanza in montagna. Immaginavamo prati verdi, animali in libertà, bei profumi, piccoli borghi. Quest’anno abbiamo deciso di abbinare alle nostre due settimane di mare, una settimana in montagna. La scelta è ricaduta sull’Abruzzo, una splendida regione che ha tanto da offrire e che è abbastanza comoda da raggiungere per noi che viviamo a Roma. Dopo un breve week end trascorso a Scanno, all’agriturismo Miralago, abbiamo deciso di prenotare una settimana ad agosto. Questo è il link all’agriturismo, un posto incantevole direttamente sul lago, dove ci siamo rilassati tantissimo https://www.agriturismomiralagoscanno.com/abruzzoagriturismo/.

Agriturismo Miralago A Scanno

La proprietaria ha anche una deliziosa casetta nel centro storico e per l’estate abbiamo optato per quella, sapendo che ci sarebbe servita soltanto come punto d’appoggio, dato che avremmo fatto su e giù per l’Abruzzo. E’ da Scanno che voglio partire per raccontarvi tutti i posti meravigliosi che abbiamo avuto la fortuna di conoscere. La bellezza di questi paesaggi ci è rimasta davvero nel cuore, tanto che abbiamo intenzione di ritornarci.

Scanno e il lago a forma di cuore

Scanno è un piccolo borgo molto carino posto a circa 1000 m di quota sul livello del mare. Sembra quasi un luogo fuori dal tempo, con le sue casette di pietra che la sera si illuminano creando un vero e proprio presepe. Le sue casette sono molto caratteristiche in quanto sono disposte in fila l’una dietro l’altra e danno vita ad un bel paesaggio nell’insieme.

Il paesaggio a Scanno

La cittadina ha origini antiche che risalgono all’epoca romana. Ha subito anche delle influenze orientali, durante le invasioni ottomane, visibili nel tipico costume femminile, in particolare nel copricapo che somiglia ad un turbante e nei colori del vestito.

Gli abitanti della città sono molto legati al suo bellissimo lago a forma di cuore, ben visibile da Frattura. Questo paesino è un piccolo abitato sorto su una pendice, poco distante dal vecchio abitato di cui restano solo ruderi a seguito del terremoto del 1915.

Il Lago di Scanno da Frattura

Il lago è la ricchezza di Scanno: un vero e proprio posto di villeggiatura lontano dal caos. E’ bello girare il lago noleggiando un pedalò o semplicemente rilassarsi vicino ad esso nei vari stabilimenti che sono nati tutt’intorno. Noi ci siamo divertiti invece a dar da mangiare alle ochette, Giada è stata felicissima tanto che abbiamo rischiato di adottarle tutte. Sul lago affaccia un edificio molto particolare: è il Santuario della Madonna del Lago, alla quale si accede da due rampe di scale.

Santuario della Madonna del Lago

La Chiesa nacque per omaggiare la Madonna dell’Annunziata che viene festeggiata il 25 marzo. Per quanto riguarda il borgo si trova a circa 3 km dal lago ed in estate è molto movimentato. Io vi consiglio un parcheggio coperto in Via degli Alpini dove si può fare anche l’abbonamento.

Il centro storico è tutto isola pedonale dunque vi conviene parcheggiare qui. La cittadina ha una bella piazza, chiese, fontane e portoni decorati. Passeggiare tra questi vicoli fa tornare un poco indietro nel tempo, soprattutto quando vedi in giro bambini che vendono piccoli giocattolini per guadagnare qualche monetina o donne in costume tipico dedite all’arte del tombolo.

Stradine a Scanno

Un’altra cosa molto carina da fare a Scanno, è raggiungere Colle Rotondo in seggiovia. In poco tempo si raggiunge un rifugio completamente immerso nelle montagne.

Panorama da Colle Rotondo

Quassù sorge una piccola chiesa di colore giallo molto carina. I bambini ameranno moltissimo questo luogo in quanto qui c’è una grande area faunistica del cervo. Mettendosi seduti sui prati pazientemente, i cervi piano piano vengono fuori incuriositi dalle persone ed in cerca di qualcosa da sgranocchiare.

Villalago e l’eremo di San Domenico

A poca distanza da Scanno, sorge un borgo molto carino che domina dall’alto le splendide Gole del Sagittario: Villalago. La visita inizia dalla piazza principale e, attraverso una ripida scalinata, si raggiunge il vecchio borgo arroccato. Il paesino è tutto un labirinto di vicoletti, scorci caratteristici, scale e piazzette.

Da visitare c’è la Chiesa della Madonna di Loreto, il vecchio Municipio ma soprattutto la Torre Medievale. La torre, che risale al secolo XI, ha avuto in passato sia funzioni di avvistamento che di prigione. Oggi accoglie il Museo delle arti e delle tradizioni popolari. Da qui merita davvero tanto la vista sul lago San Domenico, uno dei più bei panorami di cui ho potuto godere in questo viaggio in giro per l’Abruzzo.

Vista del Lago San Domenico da Villalago

Scendendo a valle e seguendo la strada statale, si raggiunge questo lago a dir poco incantevole. Lasciamo l’auto lungo la strada e, facendo attenzione a non rischiare la vita data la pericolosità, ci dirigiamo al lago. Un ponte di pietra collega il lago ad un’area verde dove ci sono tavoli per fare un bel picnic.

Area picnic sul Lago San Domenico

Dal ponte la vista è mozzafiato: acqua limpida di varie tonalità dal verde smeraldo al blu e ricca di pesci e uccelli. Sul ponte un edificio molto caratteristico colpisce la nostra attenzione: è l’eremo di San Domenico.

Ponte con l’eremo di San Domenico

Si tratta di una chiesa piccolissima fatta costruire quando il Santo era ancora in vita. San Domenico era un monaco benedettino giunto nella Valle del Sagittario intorno al 1013 e ritiratosi in penitenza per sei anni in una grotta scavata da lui stesso presso il lago. In seguito qui nacque la piccola Chiesa. Noi nell’arco della settimana siamo tornati qui due volte. Il posto è davvero incantevole e Giada si è divertita tantissimo. Non potete perdervi a questo punto una visita alle Gole del Sagittario. Il fiume Sagittario fa un lungo tragitto, fino a sfociare nel lago San Domenico.

Il Lago San Domenico

Alle Gole si accede da Anversa degli Abruzzi. Il percorso in auto per arrivare al piccolo borgo è bellissimo per il paesaggio tra montagne rocciose. Un tempo ad Anversa degli Abruzzi era ben visibile il castello Normanno, oggi ne vediamo solo ruderi. Il borgo è circondato da uno scenario naturale splendido, nel quale spiccano le spettacolari pareti del canyon dove scorre il fiume.

Panorama da Anversa degli Abruzzi

A valle si può scendere sia a piedi che in auto. La visita è molto carina in quanto c’è un orto botanico molto curato, vari percorsi naturalistici e una bella area verde con tavoli per picnic.

Area picnic nella Valle del Sagittario

Ovviamente ci si ritrova lungo le sponde del fiume e quindi è molto divertente venire qui con i bambini.

Laghetto nella valle del Sagittario

Il fiume Sagittario

Di borgo in borgo: passeggiate tra storia, scorci e natura

Una bellissima escursione che vi consiglio vivamente di fare è la Camosciara. Questa è una vera chicca per chi come noi ha voglia di scoprire ed immergersi nel Parco Nazionale d’Abruzzo. Si arriva qui tramite la strada che collega Villetta Barrea e Pescasseroli. Si accede ad un parcheggio a pagamento e da qui si può solo proseguire a piedi o eventualmente in carrozza. Il tragitto dura all’incirca tre ore ma se è riuscita la nostra piccola di 4 anni può chiunque. La strada è asfaltata dunque, a parte il caldo nelle giornate di sole, è fattibile.

Lungo la Camosciara

Vi consiglio di arrivare qui molto presto e di attrezzarvi con acqua, panini e cappellino. Lungo la strada non ci sono punti di ristoro se non all’arrivo. Ad un certo punto ci sta un bivio: si può proseguire per il percorso G6 che conduce ad un rifugio a 1400 metri s.l.m oppure il G5 che è più agevole. Noi abbiamo optato per il G5. Questo sentiero attraversa una bellissima faggeta dove è facile vedere uccelli e piccoli roditori e conduce a delle incantevoli cascate: la Cascata delle Ninfe.

Cascata delle ninfe

Quando non ci sono molti visitatori è facile incontrare qui cervi che scendono per abbeverarsi. Noi abbiamo deciso di sostare qui un’oretta per rifocillarci, prima di intraprendere di nuovo il cammino. E’stata una bellissima esperienza e non posso non consigliarla soprattutto a famiglie con bambini.

Cascata delle ninfe

Vi consiglio il sito del Parco Nazionale d’Abruzzo che per noi è stato utilissimo per organizzare le varie escursioni https://www.parcoabruzzo.it/. Per quanto riguarda la cittadina di Villetta Barrea, io l’ho trovata molto elegante. I suoi palazzi ricchi di decori che risalgono al 500 e 600 sono la testimonianza di un’ antica ricchezza dovuta alla prospera industria pastorale.

Villetta Barrea inoltre è attraversata da numerosi corsi d’acqua che la rendono una zona di grande importanza naturalistica. Qui ci è successa una cosa carinissima. Passeggiavamo in auto quando ad un certo punto abbiamo visto un grosso cervo che si rilassava nel giardino di una casa. Abbiamo scoperto che questo cervo si chiama Oreste e che gli abitanti sono ormai abituati alla sua presenza. Scende dai monti e viene a passare il suo tempo qui per nulla intimorito.

Il cervo Oreste

Villetta Barrea comunque viene detta la “città dei cervi” in quanto è molto frequente avvistarli mentre si rinfrescano nelle acque del fiume Sangro, infatti noi abbiamo avuto la fortuna di vederli varie volte. Se volete far vivere una bellissima esperienza ai vostri bambini, vi consiglio un posto carinissimo che si trova tra Scanno e Villetta Barrea: il “centro visita daini”.

Il simpatico Goffredo, al costo di 3 euro, vi porta a vedere i daini da vicino ed è bello accarezzarli e dare loro da mangiare. Questo posto speciale sta in mezzo alle montagne, in mezzo alla natura. Qui potete portare il vostro pranzo o mangiare un buonissimo panino con salsiccia fatto da Goffredo.

C’è anche una piccola area giochi e dei bellissimi cuccioli di pastore abruzzese con cui i bambini possono giocare. Goffredo è una persona simpaticissima che i bambini adorano. infatti la mia piccola Giada ogni tanto mi chiede: << Mamma quando torniamo da Goffredo? >>. Questo è il link al centro visita daini che può esservi utile se vi va di visitare questo posto magico. https://parcodaini.wordpress.com/.

Centro visita daini a Villetta Barrea

A breve distanza da Villetta Barrea, c’è il bellissimo e suggestivo borgo di Barrea. Questo sembra davvero un posto di villeggiatura e lo sguardo si apre sul bellissimo ed esteso lago di Barrea. Un locale molto carino all’inizio del paese ha una terrazza bellissima proprio sul lago. E’ stato il momento ideale per un bel gelato rinfrescante. Nonostante siamo in montagna il caldo si fa sentire!

Barrea è ricca di scorci e vicoletti caratteristici. La bellezza del lago di Barrea si ammira soprattutto dalla Rocca. Siamo arrivati qui il pomeriggio verso le 15:30 ed abbiamo aspettato una mezz’ora che qualcuno si facesse vivo per farci entrare. Alla fine per fortuna qualcuno è arrivato eheh. Il costo di ingresso è irrisorio e si visita la parte superiore con le torri. Da qui la vista è davvero bellissima. Una piccola curiosità: il lago di Barrea è un lago artificiale utilizzato oggi per produrre energia elettrica.

Il Lago di Barrea

Con l’auto potete attraversare il ponte in mezzo al lago, una cosa che ha divertito tantissimo Giada. Lungo il lago ci sono tanti stabilimenti balneari dove potersi rilassare…e spesso si vede anche qualche cerbiatto.

Tra i borghi che meritano di essere annoverati c’è anche Civitella Alfedena. Questo piccolo borgo è molto carino e, come gli altri, è un groviglio di viuzze e punti caratteristici. In realtà ci ha portati qui una notizia apparsa sul giornale: la nascita di due lupacchiotti al Centro Visita dei Lupi. Da un parapetto, aspettando con pazienza e se si è fortunati, si riescono ad avvistare mamma e papà con i due cucciolotti. Noi siamo stati davvero fortunatissimi e dopo una decina di minuti ecco la famigliola felice. Giada era incontenibile per la gioia e se ne stava zitta zitta per non spaventarli. Davvero un’emozione indescrivibile!

Uno dei lupi del centro faunistico

E’ possibile anche visitare un piccolo museo che accompagna nella scoperta di questo meraviglioso animale. Qui a Civitella Alfedena c’è anche l’area faunistica della Lince, ma questa purtroppo non siamo riusciti a beccarla. Ce ne siamo però tornati a casa molto soddisfatti!

La Val Fondillo ed il territorio circostante

Una bellissima giornata l’abbiamo trascorsa nella Val Fondillo, cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo. Abbiamo contattato un simpatico signore che conosce questa valle benissimo e che ci ha accompagnati in questa avventura. Michele è un amico di mia suocera e noi non l’avevamo mai visto prima di ora. E’ un signore di una certa età ma che a confronto con noi è una scheggia: è instancabile e sarebbe capace di camminare per ore. E’ arrivato con uno zaino per ognuno di noi e ci chiedevamo cosa ci dovessimo fare. Ha distribuito vino, acqua, salumi, pane, meloni. Aveva già deciso il tragitto da fare e come organizzarci per il pranzo.

La Val Fondillo si trova a sud di Opi e prende nome dalle piccole fonti d’acqua presenti al suo interno. La presenza dell’acqua rende questa vallata un paradiso botanico, il verde della valle colpisce il visitatore. Michele ci ha illustrato che saremmo arrivati ad una splendida faggeta attraversata da un ruscello. Lì nascosto tra i sassi del ruscello avremmo messo in fresco il vino e il melone e avremmo proseguito per la Grotta delle Fate. Al ritorno ci saremmo fermati al ruscello per pranzare e riposarci. Detto così pare facile ma il cammino è lungo e faticoso. Alle nostre spalle lasciamo il Monte Amaro dove spesso si affaccia qualche camoscio. Arriviamo alla famosa faggeta che è davvero splendida, costellata di alberi alti 40 metri.

La faggeta nella Val Fondillo

Vicino il ruscello c’è una fonte con acqua freschissima che ci ha dissetati, ne avevamo proprio bisogno. Da questo punto in poi la camminata si fa davvero dura. La strada è molto in pendenza e ci aiutiamo con dei bastoni. Il nostro obiettivo è la Grotta delle Fate. Finalmente la raggiungiamo: la grotta è una cavità naturale formata dall’erosione dell’acqua e prende questo nome perché questo posto sembra quasi magico.

La Grotta delle fate

Per i più coraggiosi si potrebbe continuare a salire per un’ora e mezza per raggiungere un rifugio, ma noi decidiamo di riscendere alla faggeta per rifocillarci. Non credevamo a noi stessi che Giada avesse fatto tutta questa strada e quella salita quasi angosciante senza fiatare minimamente: un cammino di ben tre ore, che bambina coraggiosa! Questo è per dimostrarvi che siamo noi genitori a farci problemi nel viaggiare con bambini, ma loro sono un pozzo di risorse.

Arrivati al ruscello abbiamo consumato il nostro pranzo: il vino e il melone erano ancora lì eheh. Dopo esserci ben ripresi ci siamo incamminati sulla strada del ritorno. Eravamo un poco delusi per non aver visto nemmeno un animale e quando meno te lo aspetti…ecco una splendida volpe curiosa che inizia a girarci intorno sperando che ci esca un biscottino. Giada era emozionatissima…mai una volpe si era avvicinata così tanto a noi.

Una volpe curiosa

Tornati al parcheggio ci siamo resi conto che qui c’è la possibilità di fare pic nic nell’area attrezzata oppure anche passeggiate a cavallo e tiro con l’arco o magari pranzare al rifugio.

Area picnic nella Val Fondillo

All’interno del parco c’è anche un piccolo museo mediatico dal costo davvero irrisorio di pochi euro. E’stata davvero una visita pazzesca. Siamo felici di esserci affidati ad una persona che conosce questi boschi come le sue tasche. Non perdetevi questa splendida passeggiata! Concludo lasciandovi il link al sito web dove potrete attingere varie informazioni sulla Val Fondillo  e sugli itinerari di visita https://www.valfondillo.it/it/index.php?lang=it.

Vi voglio consigliare un posticino dove comprare un ottimo miele: è l’azienda apistica di Tommaso De Arcangelis del Forno. Si trova sulla Strada Marsicana in direzione di Opi. Qui trovate i riferimenti https://www.opionline.it/dearcangelis/index.html. E’ lo stesso Michele che ci ha portati ad acquistare questo miele delizioso. A questo punto abbiamo lasciato Michele ed abbiamo deciso di visitare Opi, piccolo borgo lì vicino.

Il piccolo centro di Opi

Opi è davvero piccina ma è famosa per il suo Centro di avvistamento Camosci. Siamo stati sfortunati, non si è visto nemmeno un camoscio…del resto non si può avere sempre fortuna! Comunque il paesino è carino, ha un bel belvedere e merita una visita.

Proseguendo, dopo Opi, ci rechiamo all’ultima tappa della nostra giornata: Pescasseroli, il centro più importante del Parco Nazionale d’Abruzzo, paese natale di Benedetto Croce. E’ situato nell’alta valle del fiume Sangro, zona ricca di flora e fauna, il posto ideale per un soggiorno nella natura. A Pescasseroli fu inaugurato il 9 settembre 1922, presso la fontana di San Rocco, il Parco nazionale d’Abruzzo. La cittadina è molto carina. Si susseguono botteghe di artigiani che lavorano il legno e negozietti che vendono souvenir di legno. E’ una cittadina da girare a piedi, bella in ogni più piccolo angolo.

Da vedere sicuramente la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo. Vi invito a visitare il “Parco Faunistico” con il suo centro visite. Qui vengono ospitati animali trovati feriti o che non possono vivere liberi in natura. Noi abbiamo visto l’orso, i lupi, i caprioli. Ci sta anche un parchetto con dei giochi dove la piccola Giada si è sfrenata tantissimo. L’ingresso al Parco è a pagamento, ma è un posto molto carino da visitare.

Parco faunistico di Pescasseroli

Le Grotte del Cavallone nel Parco Nazionale della Maiella

Come vi ho già detto, abbiamo preso una casetta molto carina nello splendido borgo di Scanno. Siccome siamo un poco matti, abbiamo deciso di fare una delle nostre follie. Un’amica mi aveva detto di essere stata una volta in un posto molto bello, un poco difficoltoso da raggiungere ma degno di essere visitato. A me basta che mi dicano che vale la pena vedere un posto che non mi perdo d’animo e parto all’avventura.

Questa giornata l’abbiamo dedicata alla visita delle Grotte del Cavallone nel Parco Nazionale della Maiella, quasi due ore di auto da Scanno. Al seguente link potete attingere tutte le informazioni per un’eventuale escursione https://www.grottedelcavallone.it/.

Siamo partiti all’alba ma un contrattempo ci ha quasi rovinato la giornata. Giada si è sentita poco bene a causa delle tante curve e… vabbè potete immaginare. Siamo stati costretti a fermarci a Sulmona dove, mentre mio marito faceva lavare la tappezzeria in autolavaggio, io sono andata a comprarle qualcosa di pulito da indossare al centro commerciale. Ecco, quando viaggiate con bambini portatevi sempre un cambio…io ora lo faccio sempre! Insomma a parte il breve imprevisto che tra l’altro ci è servito per capire che Sulmona meritasse una visita, ci siamo diretti alle Grotte, a Lama dei Peligni. La strada è tanta ma siamo stati ripagati dalla meraviglia del posto. Per arrivare alle Grotte si prende la cestovia.

Cestovia per le Grotte del Cavallone

Sì avete capito bene e, io che sono una fifona, ancora non mi spiego come ho fatto a salire su quella cosa da sola. Giada è andata nel cestino col papà ed io, semplicemente terrorizzata, da sola. Il tragitto dura 20 minuti però adesso posso dirvi che è una delle cose più fighe che io abbia mai fatto. Tra l’altro esistono circa 40 cestovie in tutta Europa e sono destinate a morire, dunque non perdetevi questa attrattiva. Inutile dirvi che per i bambini è uno spasso…mia figlia voleva fare altri 4 o 5 giri.

Ovunque ti giri vedi uno spettacolo naturalistico da paura e non smetteresti mai di fare foto. Arrivati a destinazione si ha il tempo di prendere qualcosa al bar e poi ripartire. La nostra guida ci aspetta tra 20 minuti all’imbocco della Grotta. In 10 minuti a piedi e dopo aver fatto 180 scalini arriviamo lì.

Noi tre all’ingresso alle Grotte

Ma come mai la Grotta del Cavallone ha questo nome così fantasioso? Se osservate la montagna noterete che ha la forma della testa di un cavallo ed il buco che conduce alle Grotte sembra l’occhio del cavallo.

Il buco da cui si scende nelle Grotte

La nostra guida ci ha accompagnati in questo bellissimo percorso. Siamo entrati attraverso la cavità e, passo passo, siamo scesi fin dove è possibile. Nel corso degli anni sono state costruite scalette che aiutano il visitatore nella visita.

Percorso per i visitatori

Nelle Grotte è possibile ammirare stallatiti e stalagmiti e la guida ci ha spiegato che in Abruzzo ci sono altre bellissime Grotte, a Stiffe, da visitare in quanto ci scorre ancora il fiume all’interno.

Stallatiti e stalagmiti

La temperatura all’interno è di circa 10 gradi col 90% di umidità. Attrezzatevi con scarpe non scivolose tipo trekking e con una felpa da indossare all’interno. La visita tra salita alle Grotte, ingresso e discesa dura circa 3 ore. Fare tanta strada è servito a vedere un posto unico!

Vista dall’ingresso alle Grotte

Dopo una breve sosta al bar, rieccoci per la gioia di Giada alla cestovia.

A questo punto abbiamo tempo per visitare qualche paesino che si trova sulla strada del ritorno. Decidiamo di recarci prima a Castel di Sangro. La cittadina è molto carina ed è attraversata dal fiume Sangro. E’un posto molto adatto ai bambini dato che c’è un bel parco giochi, gelaterie e si respira una bella aria. Da visitare c’è la zona della Civita, nella parte alta della città, dove si trova la Basilica di Santa Maria Assunta.

Castel di Sangro vista dalla Civita

Dopo un giretto per la città e tra i suoi negozietti, abbiamo pensato di fare un’ultima tappa a Pescocostanzo. Siamo arrivati qui col tempo un poco grigio, ma siamo stati felici di visitare questo bellissimo borgo in quanto lo abbiamo trovato molto fine ed elegante. I balconcini sono decorati con bellissimi gerani rossi e dovunque si dà importanza ai particolari.

Balconcini fioriti a Pescocostanzo

Pescocostanzo ha una bellissima Chiesa, la Chiesa di Santa Maria del Colle. La cittadina ha un bellissimo punto panoramico da cui si può ammirare la vallata.

Vista della vallata da Pescocostanzo

La piazzetta è piena di baretti e localini dove sorseggiare un aperitivo in compagnia e si susseguono numerose gallerie d’arte. Per la gioia della nostra Giada abbiamo passato anche una mezz’oretta in un bellissimo parco giochi. Credo che finora tra tutti i paesini visitati, questo è quello che ci ha colpito di più per l’atmosfera che si respira.

Il paesino

A questo punto ci aspetta un bel viaggetto fino a casa. La giornata è stata intensa e Giada è praticamente crollata in un sonno profondo.

Viaggio nel magico ed incantevole paesaggio del Gran Sasso

Ormai non ci spaventa nulla e, visto che abbiamo avuto la prova che Giada è instancabile ed affronta tutto con entusiasmo, abbiamo deciso di dedicare una giornata al Parco Nazionale del Gran Sasso, vera perla dell’Abruzzo. Vi dico subito di fare rifornimento di benzina dato che si attraversa una strada deserta, ci sono solo montagne e neanche una pompa di benzina. Noi ci siamo diretti prima a Castelvecchio Calvisio. Beh amici che angoscia! Un borgo distrutto dal terremoto nel 2009. Impalcature dappertutto, una tristezza incredibile. La gente vive ancora qui, poca ma c’è. Io ho avvertito davvero un nodo alla gola e mi è scesa la lacrimuccia.

Abbiamo lasciato il paese tristissimi e ci siamo diretti a Castel del Monte, augurandoci di non trovare la stessa situazione. Per fortuna ci siamo rincuorati e siamo anche stati fortunati. E’ il 17 agosto e qui si svolge un evento che richiama tantissima gente da ogni dove: la notte delle streghe. Il paese è pieno di bancarelle ed il clima è molto allegro e festoso. E’ bellissimo passeggiare tra i vari vicoletti e scoprire angoli molto caratteristici. Purtroppo non possiamo partecipare all’evento notturno che vede un percorso da fare alla ricerca degli spiriti maligni, mentre si assiste a vari spettacoli teatrali. Anche questo borgo ha comunque subito dei danni durante il terremoto come la caduta della torre.

Castel del Monte

Abbiamo mangiato un pranzetto portato da casa nei giardini alle pendici del paese in vista del lungo cammino che ci attendeva. Ed eccoci alla vera meraviglia del Gran Sasso: Rocca Calascio. La rocca sorge a 1460 metri sul livello del mare, in una posizione dominante da cui si gode di un panorama incantevole.

La Rocca

La giornata è limpida ed anche molto calda ma non ci scoraggia. Per raggiungere la rocca si devono percorrere circa 3 km in salita e senza zone d’ombra. Su consiglio di un signore, avendo noi la bimba che sarebbe collassata, siamo saliti in auto fin sopra. In effetti abbiamo fatto solo un breve tratto a piedi, quello per salire sul colle con la rocca. Il castello pare risalga all’anno 1000 e pare fosse utilizzato come punto di osservazione militare in comunicazione con altre torri e castelli vicini. In questo castello è stato girato il famoso film “Lady Hawke”. Noi siamo stati molto fortunati e lo abbiamo trovato aperto tanto da poterlo visitare anche all’interno. La vista dal castello è spettacolare!

Panorama da Rocca Calascio

Sull’altura sorge anche la Chiesa di Santa Maria della Pietà, risalente al 500 e a pianta ottagonale.

Chiesa di Santa Maria della Pietà

A sud ovest del castello c’è il borgo che oggi ospita qualche negozietto di souvenir ed artigianato. Vi consiglio davvero la visita a questo splendido posto. Sull’altura c’è anche un locale dove bere e mangiare qualcosa ma è talmente affollato che io vi consiglio di portare dei panini da mangiare mentre si ammirano le montagne verdi.

Nonostante la stanchezza si faccia sentire, decidiamo di fare una tappa a Santo Stefano di Sessanio, un bellissimo borgo famoso per la sua torre e per la coltivazione delle lenticchie. Purtroppo il terremoto ha completamente distrutto la bellissima torre Medicea, doveva essere davvero uno spettacolo. Pare ci sia l’intenzione di restaurarla e quindi ricostruirla ma la cifra dell’operazione si aggira intorno ai due milioni di euro. Attualmente al posto della torre c’è una struttura in ferro.

Quel che resta della Torre Medicea

Il borgo cerca di risollevarsi con qualche negozietto qua e là che cerca di attirare i turisti, ma noi siamo rimasti davvero molto tristi davanti a tutti quei ponteggi. E non pensavamo di doverci scontrare con una realtà ancora più triste e dura. Abbiamo deciso di fare un salto a Navelli, paesino famoso per la coltivazione dello zafferano…paesino che non esiste più. Le lacrime scendevano da sole davanti a tanta distruzione. Una famiglia vive ancora in questo paese e, nonostante l’inagibilità della casa, non ci pensa proprio a lasciarlo. Ci hanno invitato a visitarlo ugualmente e, dopo una breve passeggiata non ce l’abbiamo fatta, siamo dovuti scappare via.

Questa stancante giornata a tratti belli e a tratti molto triste giunge al termine, ci tocca un lungo rientro. Ogni giorno che passa l’Abruzzo ci stupisce sempre di più; è davvero una terra sorprendente piena di bellissime esperienze da vivere. Siamo comunque contenti di aver visto questi borghi così danneggiati dal terremoto…solo vedendoli dal vivo si può capire coa possa aver provato quella povera gente.

Dalle Grotte di Stiffe ai confetti di Sulmona

Oggi abbiamo deciso di partire alla buon’ora alla volta di San Demetrio Né Vestini, località nota per le Grotte di Stiffe. Le Grotte hanno la caratteristica di essere vive, ossia all’interno ci scorre ancora il fiume. Arrivati a San Demetrio Né Vestini e fatto il biglietto, un bus turistico accompagna i turisti nella parte superiore di un’altura, proprio all’ingresso delle Grotte. Una guida molto preparata accompagna nell’intero percorso tra stalattiti e stalagmiti che, grazie all’erosione provocata dall’acqua, diventano vere e proprie opere d’arte.

Il fiume scorre veloce all’interno dove c’è un alto tasso di umidità, dunque vi consiglio di portare una felpa. All’interno non si possono fare foto ma c’è sempre il fenomeno di turno che se ne frega. Qui trovate tutte le informazioni utili nel caso decidiate di visitare queste splendide grotte https://www.grottestiffe.it/. Io vi consiglio di visitarle in quanto sono davvero meravigliose. Per quanto riguarda il paesino, il terremoto ha fatto un bel pò di danni. C’è una bella cascatella con laghetto dove Giada si è un poco sbizzarrita.

Cascata a San Demetrio Ne’ Vestini

La visita alle Grotte non è durata mlto e così pensiamo di fermarci a Sulmona sulla strada del ritorno. Questo è l’ultimo giorno in Abruzzo e siamo davvero tristi di dover lasciare questo territorio così stupefacente. Sulmona è la città famosa per la produzione dei confetti. I negozi si susseguono dietro l’altro vendendo confetti dai gusti più disparati. Ovviamente noi ci siamo divertiti ad entrare nei vari negozi per assaggiarli…ed alla fine abbiamo anche comprato. Con i confetti a Sulmona realizzano anche vere opere d’arte, tipo i fiori colorati.

Confetti di Sulmona

Per quanto riguarda la città, è un bellissimo museo a cielo aperto. C’è un bel corso pieno di negozi e piazze  e chiese da visitare. La piazza più importante è Piazza Garibaldi col famoso Acquedotto medievale.

Piazza Garibaldi a Sulmona

Essendo molto stanchi dopo un giretto abbiamo deciso di tornare a casa. Tra l’altro a Sulmona fa un caldo asfissiante, cosa a cui non siamo abituati dato che nelle cittadine visitate finora il clima è sempre stato ottimale. E così ci prepariamo a tornare a Roma, l’indomani si parte!

Rientro a casa con ultima tappa al Castello Piccolomini di Celano

La sveglia è suonata prestissimo e subito ci siamo messi in marcia lasciandoci alle spalle la meravigliosa Scanno. Decidiamo di visitare sulla strada del ritorno Celano, dove si trova lo splendido Castello Piccolomini. Il Castello è davvero maestoso e impotente. Già dall’autostrada si ammira la sua grandiosità rispetto alla piccolezza della città circostante.

Castello Piccolomini

Esso si è conservato perfettamente nonostante le vicissitudini dei secoli e il terremoto del 2009. Il costo per la visita è davvero irrisorio e vale la pena visitarlo. In realtà la parte più bella è l’esterno che comprende l’ampio giardino, in cui si svolgono attualmente eventi, e la cinta muraria con le torrette da cui si gode uno splendido panorama. All’interno sono presenti due Musei: il Museo archeologico costituito da una sola unica sala contenente per lo più armi e il Museo Sacro. All’interno di quest’ultimo si può vedere un video che illustra i danni subiti dal castello durante il terremoto del 2009 e il successivo recupero delle opere d’arte da parte dei vigili del fuoco. Noi siamo stati molto fortunati in quanto il giorno che lo abbiamo visitato, un appassionato di arte ci ha accompagnati alle torrette superiori che non sono visitabili attualmente.

Vista dalle torrette

Per i bambini è una visita molto interessante proprio perché il Castello è conservato benissimo. Stesso a Celano abbiamo deciso di pranzare in una trattoria a base di carne. La nostra vacanza è finita ma porteremo sempre nel cuore l’Abruzzo, i suoi borghi, la sua gente, le sue bellezze paesaggistiche.

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