Appunti in Viaggio

Alla scoperta di Budapest, la Parigi dell’Est

Oggi vi porto a Budapest, una città che ho amato tantissimo soprattutto per la sua anima così occidentale. Eh sì perché siamo nell’Est Europa, ma parliamo di una città moderna, all’avanguardia, piena di giovani e aperta verso il turismo…una città tanto bella da essere definita “la Parigi dell’Est”.

La città ha un territorio abbastanza esteso che conta 23 distretti. Per cominciare vorrei consigliarvi dove conviene alloggiare. Io ci ho passato una bellissima settimana, spostandomi da un punto all’altro della città e sono arrivata a questa conclusione: la zona migliore perché ben collegata, centrale e vivace è il Distretto V Belvaros. Precisamente io ho prenotato su Booking un appartamento in una stradina che dà su Vaci Utca…e voglio partire proprio da questa grande strada affollata e piena di negozi a raccontarvi il nostro viaggio.

Dal Mercato centrale al Parlamento: passeggiata lungo il Danubio

Ogni volta che arrivo in una grande città, mi sento un pesce fuor d’acqua. Il modo più rapido per entrare in “amicizia” con la città, è attraversare passeggiando le sue strade principali. E’ così che siamo partiti da Vaci Utca, una delle due strade più famose di Budapest, ed abbiamo raggiunto il “Mercato Centrale”.

Questo edificio racchiude al piano inferiore bancarelle che vendono pesce, salumi, dolci, carni e spezie come la famosa paprika ungherese mentre a quello superiore negozietti di souvenir e localini dove gustare pietanze, tipo il famoso làngos, impasto tipo pizza fritto e condito. Il Mercato alle 17 chiude quindi vi consiglio di farci un salto prima dell’orario di chiusura.

Paprika

Da questo celebre Mercato, è facilmente raggiungibile uno dei famosi 4 ponti di Budapest (in totale sono 8). Questo è il famoso “Ponte delle Libertà”, un ponte realizzato completamente in ferro che si presta benissimo a delle foto molto scenografiche.Forse per questa sua peculiarità così romantica la città viene appunto chiamata “la Parigi dell’Est”.

Lasciato alle spalle il bellissimo ponte, non poteva mancare una passeggiata lungo il Danubio che ci ha portati fino al Parlamento, edificio di una bellezza che lascia senza fiato per la sua maestosità e la sua ricchezza decorativa. Lungo il fiume un particolare attira la nostra attenzione: sono le 60 “scarpe sul Danubio”, un monumento molto toccante che ricorda i tanti ebrei uccisi barbaramente…uccisi e gettati nel Danubio, ma non prima di aver lasciato le proprie scarpe sul lungofiume, pronte ad essere prese e riutilizzate.


Buda, la vecchia città

Dopo una bella dormita ed una ricca colazione, siamo già operativi! Questa giornata la dedichiamo alla zona di Buda, la parte antica della città unita poi alla più recente zona di Pest. Siamo arrivati in questa parte della città attraversando il famoso “Ponte delle catene”, il primo ponte ad aver collegato Buda e Pest. Il mezzo più caratteristico per salire sulla collina è la funicolare. Noi l’abbiamo presa solo all’andata e non è per nulla economica: € 3,50 circa a persona per una salita davvero di un minuto. Eventualmente si può raggiungere la collina tramite scale o in autobus.Il panorama da Buda è meraviglioso, con vista sul Ponte delle Catene.

Sulla destra si entra nello spiazzale dove si affaccia il Palazzo reale detto anche Castello. All’interno non siamo entrati in quanto è presente una Galleria di pittori ungheresi e la nostra piccola Giada si sarebbe sicuramente annoiata. L’esterno è fantastico per fare delle foto a dir poco spettacolari. Usciti dal Castello ci siamo diretti verso il piazzale ovest per ammirare la fontana di Mattia, splendida rievocazione di una scena di caccia del Re Mattia. Da qui in 10 minuti di cammino si raggiunge la piazza sulla quale si affaccia la Chiesa di Mattia e il Bastione dei Pescatori.

Chiesa di Mattia

Io vi assicuro che dinanzi a tanta bellezza non si può non restare senza parole. Abbiamo fatto un biglietto cumulativo per visitare la Chiesa con annesso Museo e la torre. Le visite alla torre partono ad orari precisi. Noi ci siamo radunati dinanzi la porta della torre alla 12. Un addetto ci ha guidati fino alla cima. Si sale attraverso una scala a chiocciola di 297 scalini di pietra, ma la fatica è subito ripagata dallo splendido panorama.

Vista del Danubio dalla torre della Chiesa di Mattia

Prova di resistenza per tutti e 3 ma ne è valsa la pena.Ammetto che ho creduto di venire meno intorno ai 100 scalini, ma era troppa la voglia di vedere la città da lassù. La visita continua all’interno della Chiesa di Mattia. Fu qui che la principessa Sissi venne incoronata. E’ un tripudio di colori e decori all’interno e dovunque ci si gira lo sguardo è attratto da un particolare. Attenzione le visite alla Chiesa si effettuano fino alle 17, il sabato fino alle 13.

Ci resta da vedere solo il Bastione dei Pescatori. Si viene letteralmente catturati dalla pietra chiara dell’edificio, dalle varie torri, dalle lunghe scalinate. La vista dal Bastione sul Parlamento è bellissima. Vi consiglio di non pagare i 700 fiorini per vedere il piano superiore,la vista è la stessa e potete comunque vederla più avanti dal lato del bar. Dopo una bella pausa pranzo, il nostro ultimo obiettivo è l’Ospedale nella Roccia, un museo che visitano in pochi ma che io ho trovato fantastico.

Ospedale nella roccia

La struttura è la ricostruzione, con l’utilizzo di statue di cera, di un ospedale che fu allestito in questa grotta divenuta poi rifugio anti atomico. Le statue sembrano vere. Il tour è effettuato da una guida molto preparata in lingua inglese. Il biglietto costa circa 13 euro e la visita dura un’ora ma li vale tutti. La temperatura all’interno è abbastanza bassa ma nel caso vengono distribuiti anche dei cappotti. La visita non è consigliata ai bambini che si impressionano ma la nostra piccola Giada è un mostro e ci ha seguiti senza paura. Dopo la visita, ripreso l’ascensore, siamo scesi dalla collina con l’autobus che parte dalla piazza e conduce alla metro. La sera facciamo una lunga passeggiata sul Danubio, ed è l’occasione per vedere i tanti localini con musica dal vivo che si affacciano sul lungofiume.

Nei dintorni di Budapest: Szentendre e pomeriggio all’isola Margherita

Il terzo giorno lo abbiamo dedicato alla visita di una città, anzi direi un paesino, nei dintorni di Budapest. La scelta è ricaduta su Szentendre (Sant’Andrea). Vi dico subito che se tornassi indietro non ci ritornerei. Ero stata spinta dall’entusiasmo di tante persone che c’erano state ma a me è sembrato un posto molto anzi troppo turistico, zeppo di negozietti di souvenir e con poco o quasi nulla da vedere. Si arriva qui facilmente in treno che parte dalla stazione metro di Batthyany Ter.

Le cose carine da visitare in questo piccolo borgo sono il Museo del Marzapane e un negozietto che espone decorazioni natalizie per tutto l’anno. Tanto deludente la visita quanto buono il gelato di “Levendula”, una catena di gelaterie che trovate anche a Budapest che vende gelati artigianali dai gusti molto delicati tipo lavanda, malva, vaniglia ecc.

Gelateria “Levendula”

Il pomeriggio lo abbiamo dedicato alla visita dell’isola Margherita. Il ponte Margherita conduce all’isola, un polmone verde che abbiamo girato in risciò, noleggiato per un’ora e mezza. Io ve lo consiglio, è la migliore soluzione. Le attrazioni maggiori dell’isola sono un giardino giapponese, un piccolo roseto, un mini zoo e poi la chicca: la fontana danzante. Questa è una fontana che ogni ora balla al ritmo di musica: uno spettacolo da vedere sia per grandi che per piccini. Io vi giuro che sono stata un’ora a guardarla e non riuscivo a scollarmi da lì…mio marito mi ha preso di peso e mi ha portata via.

Per chi ha bambini nel parco è presente anche un parco giochi e un parco divertimenti acquatico. Il nostro pomeriggio è poi trascorso facendo shopping per i negozi e rilassandoci dopo la giornata impegnativa.

La torre Elisabetta e la ferrovia dei bambini: viaggio nel polmone verde della città

Questa giornata per noi è stata la più bella e avventurosa dell’intero viaggio. Abbiamo deciso di visitare la Torre Elisabetta, il punto panoramico più alto di Budapest. Arrivarci potrebbe sembrare un’impresa (ed ammetto che in certi momenti ho pensato di apparire in uno di quei programmi tipo “Chi l’ha visto?”) ma con un poco di pazienza si riesce a fare un’esperienza magnifica. Parto dal presupposto che abbiamo organizzato il percorso nella maniera più originale possibile…amiamo complicarci la vita all’inverosimile.

Dalla fermata metro rossa Szell Kalmanter,preso il tram 59 o 61 e fatte due fermate, si arriva di fronte alla ferrovia a cremagliera. Questo è un trenino molto particolare che sale verso la collina…ci piaceva molto l’idea di salirvi a bordo. Si scende all’ultima fermata ossia Szechenyi Hegy ed il percorso dura circa mezz’ora tra i boschi. Arrivati a destinazione un sentiero di 200 metri porta alla famosa ferrovia dove si prende il treno dei bambini.

Il treno dei bambini

Questo è un trenino molto caratteristico dove capostazione,controllore, personale vario è formato da bambini che si sono distinti particolarmente a scuola. Per un attimo siamo tornati tutti bambini, un’esperienza davvero entusiasmante vederli sventolare quelle bandierine gialle. Il treno costa 600 fiorini fino al tratto dove siamo scesi noi ossia Janos Hegy. Si scende in mezzo al nulla (e qui io stavo morendo) e delle scale che si addentrano in un bosco indicano la strada da seguire. In cima alle scale, uno strano tipo che correva e che pareva uscito da “kill Bill”, ci indica di svoltare a destra e proseguire per circa 1 km.

Ammetto che in quel momento ho pensato alla “Strega di Blair” ma ho preso coraggio…Una bella scarpinata conduce ad un’area con un parco giochi e un bar. Qui si prende anche la seggiovia che abbiamo utilizzato dopo per riscendere a valle. Continuando a salire a destra si arriva alla torre Elisabetta. La vista è favolosa essendo il punto più alto di Budapest. Si sale infatti  fino alla punta della torre dove sventola la bandiera ungherese. L’ingresso alla torre, cosa che ci rallegra, è gratuito.

Dalla torre Elisabetta

Sapete cosa ti fa capire che noi italiani amiamo le comodità?Questo era l’unico punto di Budapest dove ci stavano solo stranieri ahahah. Per il ritorno, come dicevo prima, abbiamo preso la seggiovia ed è stato molto divertente.

La seggiovia

Munitevi di monete perché il ticket si fa in un distributore automatico e al bar non cambiano soldi. Il prezzo è di circa 1000 fiorini a corsa per gli adulti e 600 fiorini per i bambini. Giunti a valle, l’autobus 192 conduce fino al centro di Budapest. Esperienza unica e ve la consiglio!

Dal Parlamento alla Basilica di Santo Stefano

Io amo raccontarvi passo passo come organizzo i miei viaggi. Mio marito dice che sono la sua travel guide preferita. L’organizzazione dei miei viaggi inizia sempre mesi prima. Comincio a monitorare i voli su www.skyscanner.it e gli alloggi su www.booking.it. Il passaggio successivo è la ricerca delle informazioni, la creazione di un itinerario e l’acquisto di una buona guida.

La visita al Parlamento l’abbiamo prenotata mesi prima sul sito www.jegymester.hu/eng/Production/480000/Parliament-visit. Io vi consiglio vivamente di prenotare per evitare di essere accodati a gruppi con guida in lingua non italiana. Dal sito potete scegliere la data e il gruppo con guida italiana. Io ho pagato con Paypal. Ricordatevi di presentare alle casse la stampa dei biglietti e la carta d’identità.

La visita dura circa 40 minuti e vi verranno fornite delle cuffie per ascoltare la guida che racconta la storia di ciò che andrete a vedere. In effetti la visita interna è piuttosto deludente in quanto si visita semplicemente la sala della Corona, la piccola Cappella e la Camera Alta che sarebbe l’equivalente del nostro Senato. Io consiglio in ogni caso di visitare il Parlamento perché è un simbolo di questa favolosa città, anche se a me ha emozionato più all’esterno che all’interno, soprattutto la sera quando brilla tutto illuminato.

Il Parlamento

Usciti dal Parlamento una bella passeggiata ci ha portati fino alla Basilica di Santo Stefano. Subito è evidente la bellissima cupola sulla quale è possibile anche salire tramite scale e poi ascensore. Io sconsiglio di salirvi, soprattutto se avete visto il panorama dalla torre della Chiesa di Mattia che, a mio parere, è il non plus ultra.

Oltre alla Chiesa, nella quale è custodita la reliquia di Santo Stefano, ossia la sua mano, ed oltre alla cupola, si può visitare anche il tesoro di Santo Stefano ma noi ci abbiamo rinunciato perché mia figlia era davvero troppo stanca. Urgeva un mega gelato rinfrescante.

A questo punto ho da suggerirvi una gelateria fighissima che si trova proprio di fronte alla Basilica: “Gelartorosa”. La particolarità di questa gelateria è che, oltre a fare dei gelati superlativi, realizzano una rosa coi gusti che vengono scelti. Ovviamente più gusti si prendono più la composizione sarà suggestiva. Io ne ho presi 3. Vi assicuro che il gelato è buonissimo e vi consiglio una capatina!

Una giornata dedicata ai bimbi

In ogni nostro viaggio ci sono sempre delle attività dedicate alla nostra bambina. Lei ormai è una viaggiatrice da fare quasi invidia tanto che, quando rientriamo da un viaggio, ci chiede subito quando si riparte per il prossimo. Pur non amando lo zoo, per l’idea di animali rinchiusi in gabbie, di solito in ogni città che visitiamo ci facciamo un salto. Lo zoo di Budapest è molto esteso. Il mio consiglio è di non arrivare prima delle 10, dato che le visite iniziano a quell’ora.

L’anno prima avevamo visitato lo zoo di Praga che è davvero magnifico. Forse proprio per quest’esperienza così positiva precedente, questo zoo ci ha parecchio delusi. Le cose degne di nota sono la struttura con le farfalle e l’area dei canguri, i quali si fanno avvicinare ed accarezzare. Ho trovato le gabbie piuttosto anguste per gli animali, i quali davvero sembravano tristi. Calcolate che per la visita va via mezza giornata. Lo zoo è situato nei pressi della famosa Piazza degli Eroi, dove si affaccia il maestoso Monumento del Millenario.

Piazza degli Eroi

La giornata dedicata a Giada continua nel parco più grande di Budapest, proprio vicino la piazza: il Varosliget.

Parco Varosliget

Quello che subito salta agli occhi è il castello di Vajdahunyad, un finto castello in realtà in quanto ospita il Museo dell’Agricoltura. La bellezza del parco credo si apprezzi di più in inverno, quando il lago ghiaccia e i bambini possono pattinare felici. Ci sono due aree giochi nel parco ai due poli opposti. Io vi cito sempre la presenza di giostre perché, per chi come me ha una bambina, sa quanto è importante sapere dove sono collocate queste sul territorio. All’interno del parco sorge il più famoso centro termale di Budapest: le terme Széchenyi.

Il giusto relax: le terme Széchenyi

Budapest è anche la città delle terme. Noi abbiamo scelto di godere delle terme Széchenyi, le più grandi ed anche le più conosciute. Queste terme possiedono due piscine esterne di diversa temperatura che sono sempre aperte, sia in estate che in inverno. Io vi consiglio di prendere una cabina, in quanto è comoda per cambiarsi e appoggiare le proprie cose. Inoltre, onde evitare il noleggio dei teli, noi abbiamo portato da casa degli accappatoi in microfibra che pesano pochissimo in valigia. Ovviamente sono utili le ciabatte e le cuffie sono obbligatorie, soprattutto nella piscina olimpionica nella quale non si entra senza cuffia.

Io sono sincera: essendo abituata al complesso termale Poseidon di Ischia dove pulizia e efficienza la fanno da padrone, queste mi sono sembrate poca roba. Sono molto famose ma a me hanno un poco deluso. Tuttavia, dovendo fare una vacanza di una settimana,la curiosità ci ha spinti a passare mezza giornata in questo complesso termale, anche perché qui uomini e donne possono entrare assieme senza problemi così come i bambini. Credo che in inverno siano molto più suggestive in ogni caso: il freddo esterno e il calore dell’acqua termale crea una bella magia!

Terme Szechenyi

La Cittadella e la crociera sul Danubio

Il panorama più bello a mio avviso si gode dalla Cittadella, situata su una collina facilmente raggiungibile in bus o, in maniera meno agevole, a piedi. Ai piedi della collina ci sono due complessi termali: il Gellért e il Rudas. Noi abbiamo raggiunto la Cittadella in metro (linea verde fino a Moricz Zsigmond kortér) e poi bus 27. Il panorama è davvero spettacolare da questa visuale.

Panorama dalla Cittadella

La Cittadella fu costruita dagli Asburgo per dominare la città dopo la rivoluzione del 1848. L’interno non si può visitare, ma sono visibili le mura esterne. Ben visibile è l’imponente Monumento alla Liberazione, che rappresenta una figura femminile che impugna la palma della vittoria. Questa è l’ultima giornata a Budapest e per chiudere in bellezza abbiamo prenotato una crociera sul Danubio.

Io davvero vi consiglio di non rinunciare a questa esperienza che ci permette di vedere la città da un punto di vista diverso. Noi abbiamo scelto di farla alle 21, spinti dalla curiosità di ammirare Budapest di notte tutta illuminata. Mi sento di consigliarvi come compagnia di navigazione “Legenda Sightseeing boats”, il giusto compromesso per fare il giro di un’ora con aperitivo e audio-guida incluse. Inoltre conviene prenotare, soprattutto in estate in cui è facile non trovare posto a bordo. E con la vista della città da questo romantico fiume, salutiamo Budapest, la città che ci è rimasta nel cuore e che contiamo di rivedere un domani, magari con la neve.

Parlamento dalla nave da crociera

Piatti tipici e dove mangiare

La cucina ungherese è costituita principalmente da zuppe e carne arricchite con spezie, la più famosa e tipica è sicuramente la paprika. In questa città abbiamo mangiato il làngos (vi consiglio quello del Mercato coperto) che è un impasto tipo pizza che viene fritto e farcito…molto buono ma non leggero! L’altra pietanza tipica è sicuramente il goulash, una zuppa a base di carne di manzo, patate, peperoni, cipolle, carote arricchita con paprika.

Goulash

Per secondo di solito si serve o anatra con contorno di patate o altri tipi di carne, in particolare abbiamo notato che si consuma pollo cucinato in vari modi e accompagnato da salse e contorni.

Pollo con crema ai formaggi

Come dolce tipico ungherese abbiamo assaggiato il Kurtoskalàcs (già provato a Praga, lì si chiama trdelnik). E’ un impasto cilindrico cotto attorno a degli spiedi appunto cilindrici che girano ed una volta cotto si spolverizza con cannella, zucchero o cacao a seconda dei gusti.

Dolce tipico ungherese

L’altro dolce che vi consiglio è la torta Dobos, 6 strati di puro godimento. Non posso non consigliarvi il Café Gerbaud dove provare questa magnifica torta. Questa pasticceria così elegante è una gioielleria, ma uno strappo alla regola ci può stare. Come locali dove cenare, ve ne consiglio due in particolare in cui ci siamo trovati molto bene. Il primo è ” l’Hungarikum Bisztrot”, gestito da una signora che parla molto bene in italiano.

Il ristorante ha anche dei menù fissi e sono gentilissimi in quanto mostrano le foto delle pietanze su un tablet così da farvi capire cosa andrete ad ordinare. Ottimo ristorante per i bambini che passeranno il tempo con matite colorate fornite dal locale. Il secondo ristorante in cui abbiamo mangiato molto bene è “Paprika”, che realizza anche dei menù small.
Attenzione che il menù small è l’equivalente di una nostra giusta portata. In entrambe i posti,ma in generale un poco ovunque, gradiscono la prenotazione. Per quanto riguarda le gelaterie ve ne consiglio due: “Levendula”, che fa dei gelati dai gusti molto delicati e “Gelartorosa”, gelati squisiti decorati a forma di rosa.

gelato da “Gelartorosa”

Infine una menzione speciale meritano i famosi “Pub in rovina”, edifici in cui il riciclo si manifesta in tutte le sue forme, dalle lucine di Natale utilizzate per illuminare a vasche da bagno che diventano divanetti. Qui l’ingresso è gratuito ed è piacevole bere una birra ed ascoltare musica. Il più famoso pub è sicuramente il “Szimpla Kert”.

Consigli e curiosità

  • Arrivare dall’aeroporto al centro città è facile ed economico. Basta all’uscita dall’aeroporto prendere il bus 200E (ce ne sta uno ogni 15 minuti) e scendere alla metro 2 fermata Kőbánya-Kispest che conduce al centro città.
  • Stesso in aeroporto è possibile acquistare l’abbonamento ai trasporti che conviene e non costa molto. Io ho acquistato quello per una settimana. I bambini fino a 6 anni non pagano. Potete utilizzarlo anche per il tragitto dall’aeroporto al centro.
  • Il mio solito consiglio è quello di prelevare agli sportelli ATM (il primo si trova in aeroporto) direttamente in fiorini ungheresi.
  • Vi sconsiglio di acquistare la Budapest card.Facendo un piccolo conteggio ho scoperto che non conviene.
  • Una curiosità:le scale mobili della metro sono talmente veloci che la prima volta avevo paura di salirci sopra…poi ci si fa l’abitudine.
  • Per la città sono sparse sculture molto simpatiche tipo quella della “Pincipessa” o “La ragazza e il cagnolino”.
  • I bagni pubblici si pagano ovunque e neanche poco…perchè non approfittare dello Starbucks?
  • Il lunedì molti musei sono chiusi.
  • Mi sento di consigliarvi la guida cartacea della Feltrinelli che ho trovato molto utile.

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