Appunti in Viaggio

Pietrasecca: alla scoperta delle grotte!

C’è un posto magico! Un posto dove anche il buio non fa paura ma si colora trasformandosi in un mondo incantato. Il posto speciale di cui parlo, si trova tra le montagne dell’Appennino abruzzese, immerso nel verde di un piccolo borgo arroccato che si chiama Pietrasecca. Il paesino è famoso per le sue splendide grotte che richiamano gente da ogni dove. Noi abbiamo deciso di prenotare la visita alle grotte di Pietrasecca per una domenica mattina, complice la prospettiva di una bella giornata calda.

La visita si prenota online a questo indirizzo https://www.comune.carsoli.aq.it/prenotazioni.html e dura circa un’ora e mezza. All’appuntamento bisogna presentarsi un quarto d’ora prima per avere il tempo di fare il biglietto e di attrezzarsi bene per la visita. La nostra guida si chiama Marta ed è una speleologa simpatica e preparatissima. Marta è entrata subito in sintonia con la nostra piccola Giada stimolando la sua enorme curiosità. Dicevo che bisogna attrezzarsi ma cosa intendevo? Nella grotta che abbiamo visitato, la “grotta del Cervo”, denominata così da un palco di corna di cervo trovato al suo interno, si scende con elmetto provvisto di lucina e guanti, per evitare di toccare le conformazioni calcaree e rovinarle. Quindi chiudiamo un attimo gli occhi e ci prepariamo per questo splendido viaggio nelle profondità.

Chiudi gli occhi e scendi giù

Esistono tre tipi di percorsi: L1, L2 e L3. Noi abbiamo fatto il percorso L1, necessario per poi prenotare in una nuova visita gli altri. Aspettiamo che cresca un pochetto Giada per addentrarci nel percorso L2 muniti di stivaloni…eh sì perché c’è un tratto da fare passando nell’acqua: semplicemente wow!

La particolarità della grotta è che è stata quasi per nulla intaccata dalla mano dell’uomo. Ci è capitato di visitare ad esempio le grotte di Stiffe, anch’esse molto belle, ma ricche di ponti e di luci artificiali. Se vi va date uno sguardo anche al resoconto che ho fatto sulle grotte di Stiffe e sulle Grotte del Cavallone https://www.appuntinviaggio.altervista.org/2014/08/30/in-abruzzo-tra-borghi-e-natura/. Nella Grotta del Cervo si cammina semplicemente su dei tessuti stesi sul suolo che evitano di scivolare. L’unica luce è quella che viene dagli elmetti e da una piccola torcia della guida.

Esempio di formazioni carsiche

La visita dunque è davvero molto suggestiva, motivo per cui queste sono le grotte che più ci hanno affascinato.

Esempio di formazione a vela

La Grotta del Cervo viene scoperta nel 1984 e, come dicevo poc’anzi, deve la sua importanza e la sua denominazione al ritrovamento nel suo interno delle ossa di un cervo di epoca preistorica. Al suo interno sono state rinvenute anche monete romane del IV-V secolo d.C. e del XV secolo, particolari in quanto posizionate una sopra l’altra come se la Grotta fosse stata abitata. Nel 1456 l’apertura viene ostruita probabilmente da un terremoto ed è riportata alla luce nel 1984. La Grotta è molto importante soprattutto per la storia di cui è protagonista che va dalla preistoria all’epoca romana.

Stanza degli Antenati

Per quanto riguarda la fauna, in Grotta abbiamo visto i “Dolichopoda geniculata”, una specie di ragno con lunghe zampe e antenne. Non ci sono colonie di pipistrelli in quanto la Grotta non ha aperture. La guida è stata bravissima nel condurci in questo bellissimo percorso. Complice il fatto che eravamo soli, ci ha reso protagonisti di una bellissima esperienza sensoriale: con le luci spente abbiamo ascoltato il rumore delle goccioline che cascavano al suolo.

E’ stato meraviglioso in quanto per la prima volta nella nostra vita siamo stati al buio pesto e, man mano che il tempo scorreva, ci rendevamo conto che in mancanza di un senso importante come la vista, si affina l’udito. La visita è stata davvero soddisfacente e ne siamo usciti molto entusiasti. Tra l’altro la Grotta si trova immersa nella natura, luogo unico dove fare un picnic all’aria aperta. Dopo aver visto i fossili delle conchiglie ben visibili su delle pareti rocciose, abbiamo salutato Marta e ci siamo diretti, su suo consiglio, a visitare l’ingresso alla Grotta dell’Ovito.

Fossile di conchiglia

La Grotta si trova a poca distanza, raggiungibile in auto o percorrendo un sentiero a piedi. Il posto è molto carino, col fiume che entra fin dentro la grotta, completamente immerso nel verde.

Ingresso Grotta dell’Ovito

Vi consiglio di fare un salto a vedere questo posto unico, quasi uscito da un quadro di Monet.

Fiume

Vi consiglio anche di visitare il piccolo borgo di Pietrasecca, un paesello che sorge a picco su uno sperone roccioso. Lasciate l’auto giù e salite per le viuzze che salgono fin su al belvedere…ci vorranno davvero massimo 15 minuti.

Belvedere da Pietrasecca

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