Appunti in Viaggio

Valencia, il paradiso dei grandi e dei piccini

A volte capita di partire per una meta senza tenere conto che, quella meta, ci può sorprendere talmente tanto da superare le nostre aspettative. Questo è quello che è accaduto a noi con una bellissima città della Spagna, la città di Valencia. A due ore di volo da Roma, Valencia offre ai turisti tanto divertimento, interessanti spunti culturali, buon cibo e, perché no, una buona dose di shopping. La città è l’ideale per le famiglie con bambini, adatta ai bisogni dei più piccoli e organizzata per ogni loro esigenza. La nostra settimana a Valencia è stata talmente bella e coinvolgente che abbiamo davvero una nostalgia pazzesca e ci manca tutto di questa città. Ora bando alle ciance e vediamo insieme come organizzare al meglio la visita della città ed anche qualche gita nei dintorni di Valencia.

Un primo assaggio della città: il campanile del Miguelete e la leggenda del Santo Graal

Il nostro primo giorno a Valencia è stato bello ma abbastanza stancante. Quando arriviamo in una nuova città, siamo subito presi da una voglia matta di girarla in lungo e largo a piedi. Siamo arrivati al “B&B Hi Valencia Canovas” verso le 12:00, una struttura molto carina che si trova in un bel quartiere elegante e per questo ve la consiglio. Abbiamo prenotato il B&B su booking, ma vi lascio il sito ufficiale della struttura così potete dare uno sguardo https://www.hivalenciacanovas.com/.

Tornando a noi, il tempo di fare il check in e posare le valigie che già eravamo con la mappa tra le mani pronti per l’esplorazione della città. Abbiamo deciso di passare il pomeriggio passeggiando e girando tra le principali strade ed attrattive di Valencia. A circa 300 metri a piedi dal B&B, incontriamo il “Mercato di Colón“, una bellissima struttura che in alcuni punti ricorda l’architettura di Gaudì.

Il Mercato di Colón

In realtà questo non è un vero e proprio mercato, ma è un luogo di incontro per i valenciani ed i turisti che amano passare il tempo in compagnia nelle tante caffetterie e nei localini presenti al suo interno. E’ aperto fino a tardi la sera e qui si può pranzare o anche semplicemente bere qualcosa.

Proseguendo il nostro cammino siamo arrivati a Carrer Colón, direi vero punto centrale della città per raggiungere le varie attrattive e incrocio delle varie linee della metro. Da qui in breve tempo abbiamo raggiunto la Cattedrale di Valencia, dedicata all’Assunzione di Maria, con il campanile del Miguelete.

La piazza con la Cattedrale

La piazza con la Cattedrale

Una piccola curiosità, sulla destra dell’ingresso c’è un bel plastico della Cattedrale così da potervi dare una visione di insieme.

Plastico della Cattedrale del Miguelete

Plastico della Cattedrale del Miguelete

Campanile del Miguelete

La nostra visita è iniziata dal Miguelete. Il biglietto costa 2 euro a persona e bisogna salire una faticosa scala a chiocciola di pietra che conta ben 207 scalini. Non vi nascondo che salivamo, salivamo e non si arrivava mai!

La scala conduce quasi a 60 metri di altezza. Giada instancabile come sempre! All’arrivo c’è una bella terrazza panoramica da cui è possibile ammirare tutta la città a 360 gradi ed una grossa campana che a momenti mi faceva venire un infarto…ha iniziato a suonare all’improvviso ed io ci stavo proprio sotto!

Campana del Miguelete

In lontananza si vede la Città delle Scienze e ti rendi conto dell’immensità di questa splendida struttura.

La Città delle Scienze in lontananza

La torre è dedicata a San Michele Arcangelo, santo che si festeggia il 14 maggio quando fu battezzata la grande campana. Dopo aver ripreso fiato, ci siamo diretti alla visita della Cattedrale. In 3 con un biglietto familiare abbiamo pagato circa 18 euro ma l’audio guida è compresa e la visita dura circa un’ora e mezza. La Cattedrale ha tre porte di accesso: il Portale Principale in stile barocco, il Portale degli Apostoli in stile gotico ed il Portale del Palazzo in stile romanico. Essa sorge su un’antica moschea poi rasa al suolo.

Ora non sto qui a dirvi passo passo cosa potete vedere perché ci vorrebbero due ore per spiegare tutto, ma vi dico le tre cose più curiose che custodisce questa splendida Cattedrale. In primis qui c’è la sala che custodisce quello che per i valenciani è il “Santo Graal”, il calice usato da Cristo durante l’ultima cena.

Il Santo Graal

Che sia lui oppure no, che sia realtà o finzione, è bello poterci credere. E’ un vero capolavoro di oreficeria composto da oro e pietre preziose e va visto! La seconda cosa che merita una visita è la reliquia del martire San Vincenzo ovvero il suo braccio.

Reliquia del martire San Vincenzo

Ed infine una cosa molto curiosa: vedevamo varie donne fare il giro della cattedrale 1, 2, 3 volte… Abbiamo scoperto che sono devote alla Madonna col Bambin Gesù in braccio, una statua di Maria che si trova all’interno della Cattedrale.

La Madonna col Bambino

La Madonna col Bambino

Le donne incinte, dopo aver pregato davanti a lei per avere un parto fortunato, fanno nove giri completi all’interno della Cattedrale, a significare i nove mesi di gestazione. Magari è una cosa che non trovate scritta sulle guide, ma davvero carina e curiosa da sapere.

Annessa alla Cattedrale c’è anche un piccolo Museo dove sono custodite due opere di Goya. Un’ultima curiosità sulla Cattedrale e poi smetto di annoiarvi. Davanti alla Porta degli Apostoli, il giovedì alle ore 12:00, si riunisce il Tribunale delle Acque, formato dai rappresentanti degli otto canali che portano l’acqua nel territorio di Valencia. I giudici in abito nero emettono la sentenza dopo la riunione nei confronti degli agricoltori, quindi una multa o la privazione dell’acqua. Noi non siamo riusciti ad assistere ma se vi trovate in zona a quell’ora fateci un salto!

Porta degli Apostoli

La Porta degli Apostoli si trova in una delle piazze più importanti di Valencia, famosa perché teatro di vari eventi molto rilevanti: Plaza de la Virgen.

Plaza de la Virgen

Al centro della piazza bellissima la fontana che rappresenta il fiume Turia. Molti pensano che questa scultura rappresenti il Dio Nettuno ma non è così, anche se viene rappresentato come se fosse un Dio data l’importanza che per questa città ha l’acqua del fiume.

Fontana del fiume Turia

E dopo questo, la nostra prima giornata termina qui data la stanchezza. Quindi dopo cena tutti a dormire in vista di quello che ci avrebbe aspettato l’indomani.

 
 
La domenica a Valencia è free: alla scoperta dei musei comunali

La cosa bella di questa città è che tutto si anima dalle 10:00 in poi. La vita è molto più rilassata, la colazione si fa più tardi e di conseguenza ogni attività prima delle 10:00 non apre. La gente vive molto più felice a mio avviso! La domenica mattina si vedono solo turisti in giro e la città dorme. Il motivo è che in questo giorno della settimana e fino alle 15:00 circa alcuni musei che solitamente si pagano, hanno l’ingresso gratuito.

Noi abbiamo deciso di visitare la Lonja de la Seda, le torres de Quart e le torres de Serranos. La Lonja de la Seda in realtà ci ha lasciati un poco delusi, ci aspettavamo molto di più. La cosa più carina da vedere è il bellissimo giardino di aranci che si trova al suo interno. L’edificio è diventato patrimonio culturale dell’UNESCO e veniva in passato utilizzato per il commercio della seta. La parte sicuramente più interessante è la sala con le alte colonne tortili dove si stipulavano un tempo i contratti tra commercianti.

Sala con le colonne della Lonja de la Seda

La Lonja de la Seda, infatti, sorge in una zona di affari commerciali, di fronte al Mercado Central, infatti proprio su questa strada la domenica si radunano tutti i collezionisti di monete e francobolli, cosa molto simpatica da vedere. Noi ne abbiamo conosciuto uno simpaticissimo…un anziano signore che ci ha dato delle indicazioni e che nei giorni seguenti più volte abbiamo rincontrato. Infatti, questo è un altro bell’aspetto di Valencia: la gente è allegra, gentile, di cuore, disponibile in ogni momento.

Tornando alla città, avevamo intenzione di entrare al Mercado Central, una bellissima struttura in stile liberty piena di gente che gira tra i tanti banchi al suo interno. Purtroppo la domenica è chiuso e ci siamo ritornati successivamente.

Mercado Central

All’interno del Mercado si vendono soprattutto alimenti quindi pesce, salumi, verdura e frutta, mentre all’esterno tanti localini propongono paella di mare o valenciana. Inoltre, in alcuni chioschi, si vende anche la tipica padella per cuocere la paella…magari voi ci riuscite ad infilarla in valigia!

Banchi alimentari al Mercado Central

Dal Mercado Central, in pochi minuti, ci troviamo nel cuore del Barrio del Carmen, un quartiere fighissimo pieno di localini e di gente a tutte le ore, in particolare la sera. Diciamo che si tende a considerare il centro del Barrio del Carmen, Plaza del Tossal. La particolarità del quartiere è che qui tutto è arte. Le saracinesche dei negozi e i muri sono pieni di bellissimi murales, uno più bello dell’altro.

Murales nel Barrio del Carmen

Saracinesche decorate

E’ proprio in questa zona che si trovano le Torres de Quart dalle quali si può godere di un bellissimo panorama, opera ispirata al Castel Nuovo di Napoli. Le torri racchiudono una delle porte di accesso alla città di Valencia.

Panorama dalla Torres de Quart

Agli antipodi, vicino ai Giardini del Turia e con vista su questi, abbiamo le Torres de Serranos, che racchiudono la porta di accesso più grande di Valencia.

Torres de Serranos

Vista dalle Torres de Serranos

Non siamo uguali?

Questi sono solo alcuni dei monumenti che è possibile visitare gratis la domenica. La scelta è ampia: per esempio c’è il Museo della Ceramica o anche il Museo Fallero…a voi la scelta!

Nei pressi delle Torres de Quart, vi consiglio di visitare il Giardino Botanico di Valencia, una vera oasi di pace tra centinaia di specie di piante di ogni tipo. Il biglietto costa circa 3 euro ed a noi è piaciuto tantissimo. E’ molto carino per i bimbi, c’è anche un orto con vari ortaggi e frutti, molto istruttivo. Bella la zona con lo stagno, le ninfee e tante simpatiche ranocchiette che saltellano. Insomma io ve lo consiglio!

Ninfea nel Giardino Botanico

 
 
Una città futurista all’interno della città: Ciudad de las Artes y las Ciencias
 

Credetemi se vi dico che è difficile non innamorarsi di questa città. Noi abbiamo trascorso una settimana fantastica e vi giuro che il tempo sembra sempre poco. Anche quando dopo cena si è stanchi, è rilassante passeggiare lungo i Giardini del Turia.

Giardini del Turia

Il Turia è il fiume che attraversava la città e che, in seguito all’inondazione del 1957 che causò tante vittime, fu deviato altrove e il suo vecchio letto fu trasformato in un bellissimo parco cittadino, un vero polmone verde in città.

Il parco è davvero un posto di svago per grandi e piccini, per gente del luogo e per turisti. Al suo interno troviamo piste ciclabili e percorsi riservati a chi fa jogging. Ci sono attrezzi sportivi e aree giochi per i piccini. Inoltre campi da calcio, rugby, tennis e piscine. Un’immensa area verde che per i valenciani è un’enorme risorsa.

All’interno del parco sorge il Palazzo della Musica, opera imponente antistante ad una grande fontana pubblica. Quello che però colpisce più di tutto è il famoso “Parco di Gulliver“.

Parco di Gulliver

Parco di Gulliver

L’enorme gigante Gulliver giace steso per terra e decine di bambini, ma anche adulti, scivolano dalle sue gambe, dai suoi stivali, dalla sua testa o si arrampicano sul suo corpo tramite corde.

Parco di Gulliver

E’ un’attrazione fantastica che lascerebbe senza parole chiunque. Vi consiglio di visitarlo appena apre perché così c’è meno gente ma soprattutto non fa caldo. Col sole gli scivoli diventano caldissimi…e mi raccomando berretto per i piccini. Nel parco inoltre, se andate in estate, ci sono anche le giostre nel fine settimana. Noi siamo saliti sulla ruota panoramica che è davvero bellissima.

L’altra meraviglia del parco, invece, si deve all’architetto Santiago Calatrava ed è il complesso degli edifici che ha dato vita alla “Ciudad de las Artes y las Ciencias“. Il bianco delle strutture spicca nel verde del parco e riflette ancora di più grazie alle piscine circostanti. E’ questo il lato bello, moderno e all’avanguardia di Valencia: una città dai due volti, quello antico e legato alle tradizioni e quello moderno che guarda al futuro e che rappresenta l’uscita dei valenciani da una realtà provinciale.

La Città delle Scienze comprende quattro edifici realizzati appunto da Calatrava, come è realizzato dallo stesso architetto il ponte ben visibile che somiglia ad una vela. L’edificio più caratteristico è sicuramente l’Hemisferic, un grande occhio al centro di una grossa piscina che attraverso un meccanismo si apre e si chiude.

L’Hemisferic

Qui si svolgono proiezioni in 3D di circa 45 minuti. Noi abbiamo assistito alla visione di una sorta di documentario sui dinosauri. Le proiezioni per noi italiani sono in inglese o spagnolo, io consiglio di vederle in spagnolo. Vi dico sinceramente che a noi ha un poco deluso il film, bellissimo l’edificio quanto deludente la proiezione.

Il secondo edificio del complesso è il Museo delle Scienze, progettato con l’intento di ricordare un grosso dinosauro. Al suo interno, su più piani, ci sono varie mostre, come quella sui dinosauri, ed apparecchi con cui provare a fare esperimenti scientifici di ogni genere come quelli sulla forza del pensiero, sulla cinetica, sul peso specifico ecc.

Museo delle Scienze

Alcuni esperimenti ci sono piaciuti tanto ma attenzione, non sono adatti a bimbi molto piccoli. Diciamo che dai 7 anni in poi è l’età ideale.

Di fronte al Museo delle Scienze c’è l’Umbracle, una terrazza panoramica con una copertura ad archi e con un giardino al suo interno che si trasforma in discoteca la sera. Poi abbiamo il Palazzo delle Arti, sede di manifestazioni artistiche che si svolgono durante tutto l’anno. Tutti gli edifici sono circondati da grandi piscine dove poter ammirare le sculture monumentali su acqua di Manolo Valdés e dove divertirsi in canoa o in grossi palloni gonfiabili.

La parte più visitata e famosa di tutto il complesso è sicuramente l’Oceanografic, polo attrattivo che ogni giorno richiama centinaia di visitatori. La struttura è davvero bellissima e studiata nei minimi particolari. La nostra visita è partita proprio dall’Oceanografico, l’acquario più grande di Europa, che apre alle 10:00.

Abbiamo deciso di raggiungere la struttura dal nostro albergo attraverso una passeggiata all’interno dei Giardini del Turia. In mezz’ora siamo arrivati lì e la coda era davvero lunga. Noi però ci eravamo ben organizzati. Io vi suggerisco di fare i biglietti online anche un giorno prima. Abbiamo fatto un biglietto cumulativo che comprende la visita all’Oceanografico, al Museo delle Scienze ed una proiezione all’interno dell’Emisferico. Ci siamo trovati bene scegliendo il film 3d delle 19:00, così da non avere l’ansia di non farcela coi tempi.

Facendo il biglietto online e scegliendo quello cumulativo, su 3 biglietti abbiamo risparmiato circa 24 euro (che non sono pochi) e la coda. Infatti sul foglio che stamperete ci sta un codice a barre da passare negli scanner ai tornelli e così subito entrate. Il sito che vi suggerisco per comprare i biglietti è questo https://tickets.cac.es/internetCAC/landing.vpi?languageid=4. Detto questo parliamo di questo fantastico mondo sommerso.

Oceanografic

La prima cosa da fare è raggiungere il piano sottostante e chiedere una mappa e gli orari per gli spettacoli dei delfini. Noi abbiamo preferito assistere al primo spettacolo, quello delle 11:45 in quanto sicuramente a quelli successivi ci sarebbe stata più gente. Vi consiglio di presentarvi mezz’ora prima così vi scegliete i posti migliori e soprattutto all’ombra…stare tanto tempo al sole non è piacevole, soprattutto se ci sono 35 gradi a giugno! Noi eravamo in prima fila ed è stato davvero magico. I delfini li vedi a pochi metri, quasi li tocchi. Ci sono anche maxi schermi su cui proiettano lo spettacolo, che dura circa mezz’ora tra esercizi acrobatici e giochi con istruttori.

Spettacolo dei delfini

Spettacolo dei delfini

Spettacolo dei delfini

Spettacolo dei delfini

Per quanto riguarda il resto dell’edificio, la parte che sicuramente colpisce di più è il tunnel che si attraversa circondati da  migliaia di pesci…che ve lo dico a fare!

Tunnel subacqueo

Bellissime anche le vasche con le meduse, che sembrano quasi danzare.

Acquario con meduse

Inoltre simpatica anche la casa delle farfalle. Si entra pochi per volta e fa caldissimo lì dentro ma ne vale la pena.

La Casa delle farfalle

All’interno dell’Oceanografico ci sono vari ristoranti in cui pranzare. Fanno dei menù semplici ed economici tipo quelli del Mc Donald’s. Oltre a questi c’è il ristorante circondato da vasche con pesci. Inoltre è possibile assistere ad un film in 3d al costo di 3 euro. Anche qui consultate gli orari. Noi avremmo dovuto aspettare troppo tempo e quindi abbiamo rinunciato.

L’unica zona che mi ha fortemente delusa è la zona artica. Gli animali, molti anche grossi, sono tenuti in vasche davvero troppo piccole. Mi sembravano sofferenti sinceramente rispetto agli altri pesci. La visita dura circa 4 ore ma ne uscirete talmente entusiasti che rimpiangerete sia già finita. Credetemi se vi dico che l’Oceanografico vi farà tornare bambini e che vedrete i vostri bambini esclamare wooow davanti a tanti pesci colorati.

Acquario di pesci tropicali

Mettete in conto di dedicare un’intera giornata ai tre edifici di Calatrava, una giornata sicuramente emozionante.

 
 
 
Mattinata al Bioparco e pomeriggio al mare

Una cosa che ho capito è quella di non fidarmi delle previsioni meteo. Per tutta la settimana davano l’indomani pioggia ed invece non ha mai piovuto, anzi un caldo pazzesco e, quando il vento si fermava, boccheggiavamo. Valencia è una città da vivere all’aria aperta dunque la pioggia ci avrebbe rotto le scatole non poco. Una giornata l’abbiamo dedicata al Bioparco e al mare, in particolare alla spiaggia di Malvarrosa.

Il Bioparco è un poco distante dal centro di Valencia e per raggiungerlo ci sono due modi: la metropolitana fino alla fermata Nou d’Octubre e poi una passeggiata di 10 minuti a piedi o anche l’autobus fino all’ingresso. Noi abbiamo scelto la metro avendo a nostra disposizione dei ticket metro da utilizzare. Il Bioparco, come il resto delle attrazioni, apre alle 10:00. Io l’ho trovato davvero caro considerando che ho visto zoo molto più belli ed estesi di questo che è tanto decantato. Qui trovate tutte le informazioni https://www.bioparcvalencia.es/.

All’ingresso, cosa che ci ha un poco deluso, perquisiscono gli zaini per vedere se ci sono cose da mangiare all’interno. Io sapendo già di questa cosa non avevo portato nulla, ma reputo questa pratica proprio triste…tutto con lo scopo di costringere i turisti a consumare il pranzo al ristorante all’interno del parco.

Entrati nel parco foto ricordo con lo scimpanzé di plastica che potrete vedere ed acquistare all’uscita a cifre improponibili. Vi consiglio da subito di informarvi degli orari della proiezione al cinema e dello spettacolo degli animali per non restare a bocca asciutta.

Il bioparco in sé è carino e comprende solo gli animali dell’Africa. Le cose più simpatiche da vedere sono sicuramente gli elefanti che fanno il bagno, le giraffe che godono di ampi spazi e i lemuri che sono liberi, pertanto li vedi a 10 cm da te e, ovviamente, ci sono guardiani che controllano che non vengano toccati. Il ristorante del bioparco affaccia proprio sull’area con le giraffe, quindi è carinissimo pranzare a due passi da questi splendidi animali.

Le giraffe del Bioparco

Gli elefanti del Bioparco

Lemuri in libertà

Noi in 3 ore abbiamo completato il giro e pertanto abbiamo deciso di pranzare al di fuori del Bioparco. Proprio di fronte al Bioparco, a circa 500 metri, ci sta un Carrefour. Ragazzi io ve lo consiglio! Entrate proprio all’interno del supermercato e al banco gastronomia fanno dei boccadillo con tortilla al costo di 2 euro davvero goduriosi. Questi sono i boccadillo con tortilla più buoni che abbiamo mangiato a Valencia! Se vi va, in questa zona, da visitare ci sta il Parco di Capcalera, dove potete noleggiare una barchetta e passare qualche ora girando il laghetto. Noi avendo ancora la lunga giornata davanti a noi, abbiamo pensato di andare al mare.

Un salto in albergo per cambiarci e poi dritti a Malvarrosa beach. Come arrivare? Dunque noi abbiamo preso la metro linea 5 fino a Maritim-Serreria e, stesso all’interno della stazione di arrivo, prendete il tram numero 8 che vi porta alla spiaggia di Malvarrosa in pochissime fermate.

Non fate come noi che siamo polli ed abbiamo impiegato un quarto d’ora per capire dove si prende il tram e, come se non bastasse, abbiamo dovuto rifare i biglietti. Infatti il tram se non uscite dalla stazione si prende con lo stesso biglietto della metro. La spiaggia di Malvarrosa è wow! Una distesa di sabbia fine e chiara, attrezzatissima per i bambini con giochi, docce e bagni.

Giochi in spiaggia

Giochi in spiaggia

Ci sono spiagge attrezzate ed enormi spiagge libere. I costi sono molto accessibili in quanto un ombrellone costa circa 4 euro. Il lungomare è pieno di ristorantini tipici dove mangiare paella o fare un aperitivo. Cosa carinissima gli artisti che realizzano sculture di sabbia strepitose lungo tutta la spiaggia.

Sculture di sabbia

Sculture di sabbia

Sculture di sabbia

Sculture di sabbia

Non aspettatevi che il mare sia chissà cosa, sembra quasi la costa laziale. La zona è molto ventilata quindi non si patisce il caldo. Insomma se venite a Valencia per il mare vi dico sinceramente evitate…se venite per la città e per le attrazioni venite assolutamente e dedicate una mezza giornata a Malvarrosa beach.

 
 
Las Fallas e il Museo del Fallero
 

Le Fallas sono feste tradizionali che si svolgono a Valencia nel mese di marzo ogni anno, celebrate in onore di San Giuseppe, patrono dei falegnami. Il culmine dei festeggiamenti si ha però nell’ultima settimana, quindi dal 15 al 19 marzo.

La festa prevede lo scoppio di numerose file di petardi fino ad arrivare all’ultimo giorno, quando si verifica lo spettacolo pirotecnico più emozionante. Ogni pomeriggio, nella Plaça de l’Ajuntamient, si celebra questo bellissimo spettacolo. La Piazza è la più importante di Valencia, con la grande fontana al centro che si colora la notte ed edifici importanti come il Municipio ed il Palazzo delle Poste.

Fontana nella Plaça de l’Ajuntamient

Le Fallas prendono il nome dalle sculture fatte di materiali tipo cartapesta e legno, realizzate da artisti e scultori locali. Ogni anno si premia la scultura più bella. Ogni Falla,ossia ogni organizzazione di quartiere, realizza una falla major e una falla infantil e partecipa a due distinti concorsi. La notte del 19 marzo  tutte le fallas costruite vengono bruciate in altissimi e bellissimi falò. Viene risparmiata solo la statua preferita e votata dai visitatori, che viene poi conservata nel Museo Fallero.

Il Museo si trova in un’antica foresteria ed ospita tutte le sculture che sono state risparmiate dalle fiamme per votazione popolare dal 1934. L’ingresso al Museo costa davvero una sciocchezza, parliamo di 2 euro, ma è molto simpatico visitarlo, soprattutto per i bambini. Le sculture sono bellissime e sono divise per anno con relativa locandina della manifestazione.

Scultura del Museo Fallero

La cosa interessante è vedere come cambiano le raffigurazioni di anno in anno e come cambiano anche i materiali che vengono utilizzati.Si rappresentano personaggi della vita comune, del cinema, dei cartoni animati, della vita politica.

Scultura del Museo Fallero

Scultura del Museo Fallero

 Se avete a disposizione vari giorni da trascorrere a Valencia fateci una capatina, è davvero un Museo molto carino per comprendere questa festa così amata dai valenciani. Da qui fate una bella passeggiata fino a Ruzafa, un quartiere che merita una visita per avere un quadro generale delle varie zone di Valencia. Ruzafa è uno dei quartieri più cool di Valencia…un susseguirsi di negozi alla moda e localini tipici economici dove mangiare tapas e bere birra. Tutto il quartiere si estende intorno al Mercado de Ruzafa, mercato alimentare principalmente. Vi consiglio un giretto in questo quartiere così alla moda e giovanile.

Una gita fuori porta nei dintorni di Valencia: il Castello di Xàtiva

Come ormai avrete capito, ci piace abbinare alla visita della città sempre almeno un’escursione fuori porta. Questa volta eravamo davvero indecisi e non è stato nemmeno facile reperire materiale sulla gita che poi abbiamo scelto. La prima tappa che avevamo vagliato è Sagunto, ma sul web ci sono tantissimi commenti negativi e ci dispiaceva sciupare una giornata per una cittadina che molto probabilmente ci avrebbe deluso. Poi abbiamo valutato Alicante ma è davvero molto distante.

La scelta alla fine era tra l’Albufera e Xàtiva, dove sorgono le rovine di uno splendido castello su uno sperone roccioso. Ci ha aiutato nella scelta la fiera sul turismo che nel mese di giugno si svolge a Valencia nella piazza dove ci sta l’Arena della Corrida. Abbiamo reperito materiale a sufficienza per organizzare la nostra giornata al Castello di Xàtiva. Il giorno prima ci siamo andati ad informare sugli orari dei treni. Il treno si prende alla Estación del Norte,un edificio da vedere, tra l’altro.

Estación del Norte

C’è un treno ogni mezz’ora circa. Noi abbiamo preso quello delle 8:15. Il treno impiega 50 minuti ed il biglietto costa 8 euro circa per andata e ritorno. La difficoltà maggiore è arrivare dalla stazione di Xàtiva al Castello in quanto eravamo scoraggiati da commenti letti sul web dalla salita ripida, dal caldo, dalla fatica. Beh io ho imparato a fregarmene di cosa dice la gente e faccio bene! Giada ha affrontato la passeggiata con una carica pazzesca e non si è mai lamentata, anzi…era elettrizzata!

La passeggiata dura 40 minuti circa, ma non è così ripida come dicono…ho fatto di peggio! Vi consiglio di prendere un treno verso le 8:00 come noi così da non fare il cammino col caldo più afoso. Abbiamo raggiunto il castello alle 10 in punto, orario di apertura.

Il Castello ha un costo irrisorio di circa 2 euro e la visita dura circa 3 ore compresa la tappa per pranzare. Ve lo dico giusto per informazione, alle 12:30 c’è anche un trenino che con 4 euro vi porta al Castello ma se volete riscendere in treno vi dà solo un’ora di tempo per la visita, tempo irrisorio. Il Castello si compone di due parti: il Castello Minore ed il Castello Maggiore.

Castello di Xàtiva

La visita si svolge tra scale, antiche porte, torri, un piccolo museo esplicativo. Bellissima la lunga scalinata tra i cannoni.

Scalinata tra i cannoni

Vi fermerete ogni 5 minuti a fare foto perché da lassù il panorama è unico. Siamo davvero felici di aver visitato questa meraviglia per nulla pubblicizzata.

Vista dal Castello

All’interno della fortezza c’è anche una bella area picnic con tavoli. Io vi dò un consiglio. In paese ci sta una delle panetterie della catena “Granier”. A un prezzo modico fa dei buonissimi boccadillos con tortilla. Noi ci siamo rilassati quindi a mangiare il nostro panino all’ombra degli alberi piuttosto che mangiare nel ristorante del castello che propone un menù turistico se non erro da 14 euro. Se avete bisogno di reperire notizie su Xàtiva vi consiglio di dare uno sguardo qui https://www.xativaturismo.com/. Questa è stata una delle più belle giornate trascorse a Valencia. Non potevamo fare scelta migliore…fuori dai circuiti turistici e completamente immersi nella natura.

Giro tra le specialità gastronomiche valencia

Valencia è arte, divertimento, mare ma soprattutto buon cibo! Nei nostri vari viaggi possiamo affermare con certezza che la cucina spagnola è la migliore in assoluto ed è anche quella che poi si avvicina di più alla nostra. Se viaggiate con bambini qui non avrete problemi, sicuramente ameranno tante sfizioserie che cucinano qui.

Il piatto principale della cucina valenciana è sicuramente la paella. La paella tradizionale è quella valenciana, composta da riso con carne di coniglio, carne di pollo, lumache di terra, fagiolini verdi tipici di questa zona, fagioli grandi bianchi, carciofi e peperoni…poi ogni ristorante ci mette o meno uno di questi elementi. E’ stata la prima volta che ho mangiato lumache e mai avrei immaginato primo di mangiarle, e secondo di trovarle molto gustose.

La cottura della paella valenciana è lunghissima e viene fatta in una paellera, un tegame utilizzato esclusivamente per la paella. Ci sono decine di ristoranti che propongono paella ma noi abbiamo scelto uno dei più famosi ossia “Navarro”.

Paella valenciana da Navarro

In questo ristorante se non prenoti non troverai mai e dico mai posto a sedere, salvo un miracolo. Io ho mandato una email dal loro sito il giorno prima specificando che avremmo desiderato mangiare paella valenciana o di mare se preferite quella (dovete dirlo) ed in quanti la avremmo mangiata…eh sì perché loro preparano la paella per 2, 3, 4 e così via. Subito mi è arrivata una conferma della prenotazione. Il sito del ristorante è questo https://restaurantenavarro.com/en/. Calcolate che per la paella valenciana, nonostante la prenotazione, attenderete 50 minuti. In quel lasso di tempo noi abbiamo stuzzicato delle sfiziosissime bruschette.

Antipasto di bruschette da Navarro

Anche la sangria qui è buonissima, la tipica bevanda della Catalogna che qui è arricchita con ogni tipo di frutto.

Sangria da Navarro

Il ristorante Navarro non è proprio economico come tanti localini a Valencia ma qui sicuro mangiate un’ottima paella. I valenciani inoltre, ma gli spagnoli in generale, amano gustare tapas nei vari localini in giro per la città. Le tapas sono dei piccoli assaggi ossia fettine di pane tipo baguette accompagnato da pesce, salumi, formaggi, verdure. Gli accostamenti sono molteplici e gustosi ed uno tira l’altro. Le tapas sono sempre accompagnate da una bevanda, spesso a Valencia da sangria o da una caña, la birra chiara tipica di questa città. Infatti qui non chiedete una cerveza, ma una caña appunto.

Ho due localini da consigliarvi. Il primo è un must per assaggiare tapas ma è anche caro, tuttavia va visto…sto parlando di “Sagardi”, che propone cucina Basca. Per dare uno sguardo ecco il sito https://gruposagardi.com/restaurante/sagardi-cocineros-vascos/ 

Tapas da Sagardi

Qui si prende un piatto e ci si serve da soli consumando il proprio pasto su sgabelli. I camerieri servono solo da bere. Ogni tapas, e vi giuro che le assaggereste tutte, costa 2,10 euro.

Tapas da Sagardi

Tapas da Sagardi

Tapas da Sagardi

A fine consumazione vengono conteggiati i pinchos, ossia gli stuzzicadenti che restano nel piatto e non vi resta che pagare. Ho assaggiato tante tapas a Valencia ma nessuna ha i sapori e gli accostamenti delle tapas di Sagardi. Una taperia più economica invece è la catena “Lizarran”, https://www.lizarran.it/. Il procedimento è lo stesso ma qui le tapas piccole costano 1.50 euro mentre le grandi 1.90 euro. Inoltre è possibile ordinare tante altre portate alla carta. Ogni volta che suona la campana la cameriera passa per i tavoli con nuove tapas calde, non fredde come quelle che prenderete da soli. E’ un posto carino e non male per cenare.

Tipica valenciana è poi la famosa colazione con fartons e horchata. I fartons sono dei dolci soffici glassati di forma allungata che vengono accompagnati da questa bevanda, l’horchata. L’horchata è una bevanda rinfrescante che si ricava da una radice, la chufa. Il posto più antico dove gustare queste due prelibatezze è “l’Horchateria Santa Catalina”.

Horchata e fartons all’Horchateria Santa Catalina

Io però per la colazione vi consiglio anche la catena di panetterie “Granier”, che fa dolci e panini salati buonissimi ed economici. Qui 5 fartons vi costeranno solo 1 euro e a mio avviso sono anche più buoni. A proposito di panini salati non potete perdervi i bocadillos. I bocadillos più gustosi sono farciti con Jamon Serrano, tipico prosciutto spagnolo o con tortillas di patate, una vera delizia. Ottimi salumi potete gustarli in un localino dove abbiamo cenato una sera “El Cauce Canovas Tapas & Bar” https://www.elcaucetapasbar.es/es/. Abbiamo preso un tagliere di prosciutto crudo Serrano e patatas bravas, che vi consiglio assolutamente di provare. Qui a detta di mio marito, perché l’alcolizzato è lui, la birra era buonissima eheh.

Patatas bravas

Prosciutto Serrano

Ed infine abbiamo concluso la nostra splendida settimana in un localino nel Barrio del Carmen che vi consiglio assolutamente. Il locale si chiama “La Sidreria el Molinon”, dal nome del vino che servono, il sidro appunto. Noi abbiamo scelto un menù da 11,50 euro ciascuno. Per ogni menù potevamo scegliere 3 portate accompagnate da pane ed una bevanda. Un posto sicuramente economico e che ci ha permesso di assaggiare varie specialità: queso fresco fritto ossia formaggio di capra, albondigas ovvero polpette, txipirones a la plancha ovvero calamaretti alla piastra, lacón ossia prosciutto cotto, patatas al cabralas ovvero patate con crema di gorgonzola, chorizo a la sidra cioè salsiccia tipica. Penso che avrete capito che vi conviene mettere in conto i 2 kg in più con cui tornerete…è abolita la dieta a Valencia ahah.

Txipirones a la plancha

Txipirones a la plancha

Queso fritto

Queso fritto

Albondigas e chorizo

Albondigas e chorizo

Lacon

Lacón

Patatas al cabralas

Patatas al cabralas

Consigli ed informazioni utili

  • Per raggiungere il centro di Valencia dall’aeroporto, dovete prendere la metropolitana stesso all’interno dell’aeroporto. Noi abbiamo fatto un abbonamento chiamato bonometro. Il costo è di 20 euro più 2 euro per la tessera che può essere ricaricata per altri viaggi. A questo costo potete effettuare 10 viaggi solo in metro per le quattro zone complessive ABCD. Tenete presente che l’aeroporto sta in zona B ed un biglietto singolo dall’aeroporto al centro città costa 3,90 euro quindi vi conviene l’abbonamento. Ovviamente con una sola tessera più persone possono viaggiare obliterandola ai tornelli. I bambini fino a 10 anni non pagano la metro, mentre pagano i bus dai 6 anni. Ci sono anche abbonamenti da utilizzare per la combinazione di metro e bus. Il taxi verso il centro di Valencia invece costa circa 20 euro.
  • Vi consiglio di cercare un alloggio al centro della città così da spostarvi ovunque a piedi. Noi eravamo nel quartiere Canovas, quartiere bellissimo ed elegante che ci permetteva di raggiungere tutto con una bella passeggiata.
  • Un’altra escursione da fare a Valencia è visitare l’Albufera. Si raggiunge in autobus. Noi non abbiamo avuto tempo ma soprattutto faceva troppo caldo e abbiamo rinunciato!
  • Ci sono tanti supermercati ma la catena che vi consiglio è sicuramente “Mercadona”: prezzi ottimi, ampia scelta, buona qualità.
  • Ho faticato a trovare una guida cartacea di Valencia abbastanza esaustiva. Alla fine la mia scelta, e ne sono felice, è ricaduta sulla guida di Dumont Direct in cui troverete anche una mappa della città molto utile. La guida divide la visita per quartieri e dà anche info su posti dove mangiare.
  • Valencia è una città piena di negozi, l’ideale per lo shopping. Vi segnalo la catena “Ale-Hop” che trovate un poco in tutta la Spagna e vende tante cose carine.
  • La mancia va lasciata. I valenciani possono pensare che non ricevendola non abbiate gradito il servizio.
  • I bambini sono i benvenuti ovunque. Abbiamo notato una grande gentilezza verso la nostra piccola Giada che è stata sempre accolta con tanto affetto.
  • Gli orari di colazione, pranzo e cena non sono come i nostri ma tutto si fa più tardi. La vera attività lavorativa inizia alle 10:00. Alle 20:00 solo i turisti cenano. La prenotazione è gradita ovunque.
  • Se dovete comprare dei francobolli, li vendono i negozi di tabacchi oppure anche alcuni negozi di souvenir. La cartolina potete imbucarla in Plaça de l’Ajuntamient all’edificio delle Poste. Vi evito di impazzire a comprenderlo come sono impazzita io.
 

2 pensieri su “Valencia, il paradiso dei grandi e dei piccini

  1. Rosa C .

    Bellissimo articolo. Ben scritto con ottime informazioni. Seguirò i consigli allettanti . Ho visto Madrid e l’Andalucia , città spettacolari con una bella vita, e mi è venuta voglia di vedere anche Valencia e magari anche altre città della Spagna

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