Appunti in Viaggio

Trentino Alto Adige…sogno o realtà?

Questo viaggio, a differenza di tanti altri pensati, pianificati, ragionati e desiderati per mesi, è arrivato nella nostra vita così…all’improvviso…dall’oggi al domani. In soli quattro giorni mi sono ritrovata a buttare giù un itinerario che avrei incastrato come un puzzle in base al meteo o ai fuori programma.

La nostra meta doveva essere Barcellona, ma ci ha pensato il Signor COVID-19 a far crollare le nostre certezze. Non ci pensavamo neanche lontanamente a rischiarcela, visti i contagi in aumento, e così abbiamo dato vita al piano B…devo dire un piano B non di ripiego, ma il piano B migliore che potessimo attuare. Da anni sognavamo il Trentino Alto Adige, i laghi di mille colori, le montagne verdi, le rocciose Dolomiti…e quindi perchè no? Le vacanze in Italia sono state una perfetta alternativa, soprattutto approfittando del Bonus vacanze. E quindi si parte per questo viaggio nella magica terra che ci ha fatto sognare ed innamorare.

Iniziamo il nostro viaggio…

Ma cosa metto in valigia?

Non vi nascondo che per la forte emozione avrò dormito poco più di due ore. La sveglia è suonata praticamente di notte e alle 5 del mattino eravamo belli carichi in macchina pronti a partire. Pochi bagagli, solo il necessario! Importantissimo: non vi improvvisate escursionisti con un abbigliamento poco adeguato! Ho visto gente percorrere sentieri impervi con i sandaletti o con le scarpette strafighe di marca. La montagna vuole il suo abbigliamento e Decathlon è un ottimo alleato per qualità dell’occorrente, prezzi per tutte le tasche e varietà.

Prima cosa da comprare sono dei comodi zaini da trekking: sono fondamentali perchè hanno lo schienale comodo e traspirante e sono pieni di tasche che vi torneranno utilissime. Anche i bambini vanno responsabilizzati, dunque anche la nostra piccola viaggiatrice Giada ha il suo zainetto. Inoltre vi consiglio i pantaloni che hanno le cerniere e diventano pantaloncini. Noi ne abbiamo comprati da Decathlon due ciascuno. Sono pratici, non vi bagnate, non vanno stirati, si strappano difficilmente e quando li lavate il giorno dopo sono asciutti.

Fondamentali delle buone scarpe da trekking, io vi consiglio le waterproof. Abbiamo camminato sulle rocce scoscese, nei fiumi, in terreni praticamente zuppi e fangosi…sono favolose! Poi i k-way o comunque giacche antipioggia…quando piove, piove seriamente! Inoltre ci siamo trovati a visitare cascate dove senza il k-way ci saremmo inzuppati completamente. Altra cosa importante le sacche per coprire gli zaini se piove, ma quelle spesso escono in abbinamento con lo zaino. Ovviamente ombrelli, maglie a mezze maniche perché fa caldo al sole anche se siamo in montagna, qualche felpa col cappuccio e cerniera, cappellini e tutto l’occorrente per affrontare una giornata all’aria aperta. E adesso che siete pronti andiamo a scoprire la prima tappa del viaggio, il Trentino Alto Adige ci aspetta!

Alla scoperta dei laghi di Ledro e di Tenno

Inizialmente avevamo in mente di fare un lungo viaggio no stop fino a Rio di Pusteria, il paesino dove si trova il nostro albergo. Tuttavia nella mia testolina continuavo a guardare sulla guida della Touring Club due bellissimi laghi ed il desiderio di vederli diventava sempre più forte. Cristiano mi appoggia sempre in qualsiasi follia io mi voglia lanciare, anche se questo comporta più ore di auto e stanchezza non indifferente. Basta pensarci ed abbiamo deciso di visitare, costeggiando il Lago di Garda, dove almeno una foto ricordo andava fatta, il Lago di Ledro ed il Lago di Tenno, due laghi che si trovano nella provincia di Trento e che sono vicini tra loro. Per tutta la parte che riguarda il Trentino, qui trovate l’articolo specifico in cui ne ho parlato.

Il Lago di Garda, Trentino Alto Adige
Il Lago di Garda
Lago di Ledro: il passato che rivive

Il Lago di Ledro è un lago balneabile con dei colori meravigliosi. Il fondale del lago è ricco di ciottolini che esaltano i colori dell’acqua e la fanno sembrare di un celeste intenso. A differenza dei laghi ai quali eravamo abituati noi, il fondale non è melmoso ma sembra quasi di fare il bagno al mare, ovviamente qui l’acqua è tanto pulita quanto fredda.

Il Lago di Ledro, Trentino Alto Adige
Il Lago di Ledro

La spiaggia dove abbiamo sostato, la spiaggia di Mezzolago, è grande e attrezzatissima con giochi per piccoli e grandi, campi da pallavolo, campi da tennis, servizi igienici e chioschetti.

La spiaggia di Mezzolago, Trentino Alto Adige
La spiaggia di Mezzolago

Le spiagge in totale sono quattro. Al lago si possono fare tante attività: canoa, windsurf, pesca, vela. Insomma, ci sono tutti i presupposti per fare un bagnetto e Giada non poteva non approfittarne…d’altra parte, come mi ha detto lei: “Mamma non è vacanza se non bagniamo i piedini!”.

E bagniamo i piedini!

La bellezza del lago però non è solo in questo, ma anche nel suo valore storico e archeologico. Nel lago sono stati ritrovati più di 10.000 pali di palafitte che sono tutt’oggi visibili, risalenti a 4000 anni fa. Questo è stato lo spunto per dare vita ad un bellissimo Museo ricco di manufatti e alla ricostruzione di quattro palafitte con all’interno gli arredi di un tempo. Per i bambini è un’esperienza bellissima vedere dal vivo quello che hanno tanto studiato tra le pagine dei libri. Giada, incuriosita, saltellava di qua e di là come un grillo. Oggi il Lago di Ledro si è guadagnato il riconoscimento di sito UNESCO. Per tutte le info su questo splendido posto cliccate qui.

Il Museo con le palafitte, Lago di Ledro, Trentino Alto Adige
Il Museo con le palafitte
Lago di Tenno: l’isolotto in mezzo al lago

Purtroppo il tempo scorre e dobbiamo lasciare questo posto meraviglioso. La nostra prossima tappa è il Lago di Tenno, anche se tra i due laghi, sinceramente, quello di Ledro mi è rimasto maggiormente nel cuore. Un ampio parcheggio a pagamento permette di lasciare l’auto in sosta. Da qui si attraversa una stradina e, dopo una rampa di scalini, si raggiunge il lago. La prima cosa che ci colpisce è il bel colore che va dall’azzurro al verde.

Il Lago di Ledro. Trentino Alto Adige
Il Lago di Tenno

Ogni lago è così diverso dall’altro, la cosa che più ci ha sorpresi in questo viaggio. Nel bel mezzo del lago c’è un isolotto che i bambini si divertono a raggiungere a nuoto, quindi anche questo lago è balneabile. La particolarità del lago è che in estate il livello dell’acqua si abbassa così tanto da poter raggiungere l’isolotto a piedi. Anche qui si possono noleggiare i pedalò o i surf con pagaia.

Isolotto nel lago di Ledro, Trentino Alto Adige
Isolotto del lago di Tenno

Abbiamo trascorso un’oretta di relax sulle sponde del lago prima di ripartire. Da visitare vi consiglio anche Canale di Tenno, un piccolo borgo iscritto tra i più belli d’Italia. Noi purtroppo non abbiamo avuto tempo dovendo percorrere altre due ore di autostrada per raggiungere l’albergo. E così ci siamo rimessi in marcia…direzione Rio di Pusteria, Alto Adige.

Tempo non ti temo: dalle cascate di Riva ai paesini dell’Alto Adige

Una cosa abbiamo imparato stando una settimana in Trentino Alto Adige…lasciate perdere il meteo o impazzirete! Questa è una di quelle giornate in cui non avremmo dovuto fare nulla…ma invece tempo bello, a tratti nuvoloso con pioggia, ma solo il pomeriggio, per breve tempo. Inoltre, quando piove, conviene visitare i paesini o i luoghi al chiuso ovviamente ed approfittare del sole per fare le escursioni all’aria aperta. Tuttavia noi col tempo siamo stati molto fortunati, è stato bello e caldo a differenza della settimana prima durante la quale era stato addirittura chiuso un tratto del Brennero per pericolo di straripamento del fiume…il Brennero che ho tanto amato per i paesaggi e allo stesso tempo tanto odiato per i milioni di camion che ogni giorno lo percorrono.

In funivia fino a Maranza

Ci siamo svegliati con una bellissima vista, l’aria frizzantina di settembre e i profumi del mattino tipici della montagna. Le nuvole oggi coprono un poco il cielo, ma i colori sono stupendi. La nostra camera è panoramica, un toccasana per gli occhi e per il cuore.

Rio di Pusteria, Trentino Alto Adige
Panorama dal nostro hotel in Rio di Pusteria

Dopo una supercolazione abbondante ed energizzante, abbiamo pensato di visitare Maranza. In albergo, ma credo sia un’iniziativa di vari alberghi, ci hanno dato un pass, la “Almencard”, che permette l’ingresso in circa 90 musei e mezzi pubblici della zona gratuitamente. Qui trovate tutte le info. Per arrivare a Maranza, si prende la funivia da Rio di Pusteria e, grazie alla tessera, non si paga nulla. Arrivati in cima, a circa 1400m, l’occhio cade sulle vallate verdi e sul fiume Isarco in lontananza.

Maranza e il fiume Isarco

Una deliziosa chiesetta si trova nel centro del paese. Ho adorato queste chiesette coi campanili che si trovano un pò in tutte le vallate…spesso in mezzo al nulla…hanno un non so che di nostalgico…

La chiesa di Maranza-Trentino Alto Adige
La chiesa di Maranza

Delle bellissime ed ampie panchine biposto panoramiche, tipo sdraio, consentono di rilassarsi. Altra particolarità del Trentino Alto Adige sono appunto le panchine panoramiche.

Relax sulle sdraio panoramiche

Maranza è rinomata soprattutto in inverno, infatti ci siamo fermati per breve tempo. Prima di andare via, tappa al supermercato del paese per comprare pane, speck e formaggi altoatesini…il nostro pranzo della giornata. E lo speck…ma che cos’è! Non è come quello che avevo mangiato finora, ma più morbido, leggermente speziato e molto gustoso…una vera delizia. Mi preme sottolineare anche la gentilezza e l’affabilità che abbiamo riscontrato ovunque…qualcosa che ci stupisce e che invece dovrebbe essere la normalità ovunque!

Alla scoperta delle tre cascate di Riva

Il tempo è bello e quindi decidiamo di dirigerci alle Cascate di Riva, nella Valle di Tures e Aurina, a circa 40 minuti da noi. Ci troviamo di fronte a tre cascate e a circa un’ora di cammino per arrivare alla terza. Ovviamente non saranno mai 2 ore tra andata e ritorno, perchè ci saranno soste per fare foto, riposarsi o sgranocchiare qualcosa. Lasciamo la macchina in un ampio parcheggio a pagamento, il Parcheggio Sentiero di San Francesco, che è adiacente a uno chalet: da lì inizia il percorso. Per arrivare alla prima cascata, ci sono 20 minuti di cammino. Si costeggia, tra i boschi, il torrente Riva, da cui prendono nome le cascate.

Il torrente Riva, Trentino Alto Adige
Il torrente Riva
Un posto bellissimo per i bambini

La prima cascata è facilmente raggiungibile anche col passeggino, dopo il sentiero diventa più ripido e faticoso.

La prima cascata di Riva, Trentino Alto Adige
La prima cascata di Riva

Lungo tutto il cammino ci sono sculture dedicate a San Francesco con scolpiti versi tratti dal “Cantico dei Cantici“. Il paesaggio è meraviglioso e il rumore dell’acqua è impetuoso e travolgente.

Sculture dedicate a San Francesco con versi del Cantico dei Cantici, cascate di Riva, Trentino Alto Adige
Sculture dedicate a San Francesco con versi del Cantico dei Cantici

Per la seconda cascata, e già qui il cammino diventa pesantuccio, ci sono altri 20 minuti di cammino in un tratto serpeggiante. Il terreno qui è più fangoso, la cascata rispetto alla precedente si trova più in alto e la vista sullo strapiombo è spettacolare.

La seconda Cascata di Riva, Trentino Alto Adige
La seconda Cascata di Riva

Dopo altri 15 minuti di cammino, abbastanza ripido, si giunge alla terza cascata, la più bella…e davanti a noi appare anche un bellissimo arcobaleno, frutto dei giochi di acqua e luce. La cascata è talmente impetuosa che, se non avessimo avuto i k-way, ci saremmo completamente bagnati. La terza cascata si trova ancora più in alto rispetto alle precedenti…ci troviamo d’altra parte di fronte a una delle cascate più alte dell’ Alto Adige. Un ponte di legno permette di stare praticamente in bilico sullo strapiombo, una bellissima emozione.

La terza Cascata di Riva, Trentino Alto Adige
La terza Cascata di Riva

A questo punto se si prosegue per un bel pò ancora, si raggiunge la cima dove si può prendere la Fly-line. In pratica si scende a valle imbracati, sorvolando tra gli alberi le cascate. Noi rinunciamo, il tempo si è fatto scuro e poi…pauuuura!

Fly-line tra gli alberi, Cascate di Riva, Trentino Alto Adige
Fly-line tra gli alberi

Dopo una breve pausa rifocillante con speck e formaggio, riprendiamo il nostro cammino a ritroso.

Speck e formaggio

Riusciamo a ritornare alla prima cascata quando inzia a piovere. Per fortuna raggiungiamo il parcheggio, quando arriva giù di brutto un acquazzone incredibile. Salvi in auto pensiamo a cosa fare…Idea! Decidiamo di visitare il Castel Taufers, a pochi km da dove ci troviamo.

Valle Aurina con Castel Taufers, Trentino Alto Adige
Valle Aurina con Castel Taufers

Trovare parcheggio al castello è stata una vera impresa…e diciamo che il parcheggio abbiamo dovuto inventarcelo! Il tempo di arrivare lì che già non pioveva più. Grazie all’Almencard l’ingresso non lo paghiamo. All’interno si ospitano anche mostre temporanee, ad esempio noi abbiamo assistito ad una mostra sul cibo. Sono visibili alcune stanze e la piazza interna dove c’è anche un locale. A dire la verità ci aspettavamo qualcosa in più. Certi castelli qui in Trentino Alto Adige sono tanto belli fuori quanto spogli all’interno. Lo giriamo per poco meno di un’oretta e poi decidiamo di continuare la nostra giornata visitando Brunico e Bressanone.

Brunico: tra palazzi colorati medievali

La nostra prima tappa è Brunico, che ci sorprende piacevolmente per quanto è bella, pulita e ordinata. I paesini dell’Alto Adige si somigliano un pò tutti. C’è sempre una piazza principale alla quale si arriva attraversando le strade più importanti piene di negozi.

La Via Centrale, Brunico, Trentino Alto Adige
La Via Centrale

In entrambe le città parcheggiamo nel parcheggio sotterraneo proprio nel centro. Una cosa molto comoda è che in Alto Adige abbiamo pagato quasi tutti i parcheggi direttamente col telepass. Decidiamo, visto che pioviggina, di fermarci in uno dei tanti café dove mangiamo un ottimo strudel di mele.

Strudel di mele
Strudel di mele

A questo punto passeggiamo tra le tante botteghe, negozietti e palazzi colorati medievali della Via Centrale fino al Castello, dal quale si gode di un bellissimo panorama.

Castello di Brunico, Trentino Alto Adige
Castello di Brunico
Panorama dal Castello di Brunico, Trentino Alto Adige
Panorama dal Castello

Il castello ospita un Museo quindi è visitabile. Brunico è come tutte le cittadine altoatesine attraversata da un fiume, il fiume Rienza, che conferisce un’aria romantica alla città.

Fiume Rienza, Brunico, Trentino Alto Adige
Fiume Rienza

Abbiamo avuto l’impressione di catapultarci in un mondo lontano e fatato…e la stessa impressione la avremo per ogni città che visiteremo nei giorni seguenti.

Bressanone: la città più antica del sudtirolo

Lasciata Brunico, ci dirigiamo a Bressanone, ultima tappa del nostro secondo giorno a zonzo. La città è più grande e anche più turistica, ma molto bella. E’ la città più antica del sudtirolo, una città piena di storia. E’ stata per molti anni la dimora dei vescovi della Regione. Anche qui tante caffetterie, negozi e palazzi colorati.

Duomo di Bressanone
Campanile del Duomo di Bressanone

Persino la Chiesa è dipinta coi colori del cielo. Parlo della Chiesa di San Michele, che è praticamente addossata al Duomo di Bressanone, dedicato a Santa Maria Assunta e a San Cassiano. La chiesa si trova nella Piazza principale della città, Piazza del Duomo, mentre a pochi passi troviamo Piazza del Palazzo Vescovile , dove sorge l’omonimo Palazzo che merita una visita e che oggi ospita il Museo Diocesano.

Piazza del Duomo di Bressanone, Trentino Alto Adige
Piazza del Duomo

La chicca del museo è un’antica collezione di presepi. La città si gira in poco tempo, e così la nostra giornata volge al termine, dalla natura incontaminata ai paesini caratteristici abbiamo fatto il pieno, soddisfatti e felici.

Dove andiamo? A Bozen o a Bolzano?

Un nuovo giorno ha inizio. Il meteo, per i prossimi due giorni, ci dice che ci sarà caldo e sole e quindi decidiamo di dedicare questa giornata un poco nuvolosa alla città di Bolzano, per poi dedicare le prossime due giornate ai laghi. Come la chiamano in Alto Adige, Bozen, è una città che ha un’anima che tutto sembra tranne che italiana. In tutto l’Alto Adige si parla prima di tutto tedesco. I bambini che escono da scuola tra loro comunicano in tedesco, le indicazioni stradali sono in tedesco insomma, è come se il Trentino Alto Adige fosse diviso in due: al Nord della regione c’è uno stile di vita e al Sud ce n’è un altro. A Bolzano quindi la cultura italiana si incontra con la tedesca ed il risultato è una città ricca di sfumature e dove convivono tre lingue ufficiali: il tedesco, l’italiano e il ladino.

Andiamo a vedere cosa ci offre la città. Prima di tutto occorre dire che la città offre ampi parcheggi sotterranei in quanto la città si gira a piedi. E’ una città piccola ma piena di gente. Noi abbiamo parcheggiato nel parcheggio che poi sbuca in Piazza Walther, la piazza principale della città in cui si erge la statua dedicata al poeta.

Piazza Walther

Questa piazza è detta “il salotto buono” di Bolzano, luogo dove i cittadini amano incontrarsi. In Piazza Walther troviamo il famoso negozio “Loacker” dove è possibile acquistare prodotti del brand o fare colazione. Proprio di fronte alla piazza, impossibile non notarlo, vi è il Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta e in stile gotico. Dalla torre del campanile ogni sabato e domenica, alle 11:00, 25 campane suonano diverse melodie.

Il Duomo di Bolzano
Il Duomo

Noi purtroppo siamo capitati qui di lunedì…dico purtroppo perchè volevamo visitare il Museo archeologico che custodisce i resti di Ötzi , una delle mummie più antiche del mondo, ma il lunedì i musei statali sono chiusi al pubblico. Qui trovate tutte le info sul Museo e vi consiglio di vederlo, io ci tornerò. Dalla piazza, ci dirigiamo verso Piazza delle Erbe, molto caratteristica con palazzi decorati che ricordano quelli di cittadine dell’est e un mercato permanente con bancarelle che vendono spezie, frutta e verdura, fiori, salumi e formaggi.

Il mercato vicino Piazza delle Erbe, Bolzano
Il mercato vicino Piazza delle Erbe

Ed è qui che abbiamo assaggiato il famoso Bretzel, un pane salato che si vende in vari formati, ma oltre al Bretzel, abbiamo assaggiato un pane dolce con noci, uvetta e miele davvero molto buono.

I famosi Bretzel

Dopo aver visto la famosa Fontana del Nettuno, proseguendo su questa strada, si arriva alla Chiesa dei Francescani, con al suo interno uno splendido altare dedicato alla Natività ed un bellissimo chiostro con affreschi del 300.

A questo punto, a circa 400 metri a piedi dalla chiesa, si giunge al Castel Mareccio. Si trova in una zona vicina al centro storico, è completamente immerso nel verde, tra vigneti e alberi da frutto. Dei vari castelli di Bolzano, questo è l’unico in città. E’ possibile visitare le varie sale affrescate che si susseguono su più piani. Oggi il castello è utilizzato per eventi e convegni e, dopo varie vicissitudini, è stato acquisito dall’azienda di soggiorno e di turismo di Bolzano.

Castel Mareccio, Bolzano
Castel Mareccio

A questo punto, ci siamo concessi una bella pausa nel grande parco della città, il parco Petrarca, dove ci sono giochi per bambini per la gioia di Giada.

Parco Petrarca, Bolzano
Parco Petrarca

Il torrente Talvera lambisce il parco ed il relax è assicurato. Tornando a questo punto indietro, verso Piazza delle Erbe, percorriamo la rinomata Via dei Portici, 300 metri di strada pedonale dove poter fare shopping. I negozi sono appunto sotto ai portici da un lato e dall’altro della via…questa è la strada più antica della città!

Via dei Portici, Bolzano
Via dei Portici

Dirigendoci verso il parcheggio, abbiamo attraversato Piazza del Grano, dove si affaccia la casa della Pesa, e Via Bottai, un tempo sede di botteghe di artigiani di botti. E così la nostra visita alla città termina. Bolzano è rimasta nei nostri cuori, un centro curato ed anche molto vivo con un doppia anima. A questo punto guardiamo l’itinerario che avevo stilato e decidiamo subito la prossima tappa: Merano ci aspetta!

Merano, la città delle terme

Merano sorge in un posto bellissimo, è circondata dalle montagne e attraversata dal torrente Passirio che poi finisce il suo viaggio nell’Adige. Per prima cosa vi consiglio di Parcheggiare al parcheggio delle terme, enorme e ben organizzato oltre che a due passi dal centro storico. Un ascensore vi porterà direttamente nell’ampio piazzale dove ci sono le terme. La città è famosa appunto per le sue terme, infatti qui sorge un grande complesso con circa 25 piscine al coperto e all’aperto.

Si dice che in questa zona ci sia sempre il sole, proprio grazie alla particolarità del territorio. Il clima è mite ed è una buona meta turistica per trascorrere le vacanze. Merano è famosa soprattutto per le sue passeggiate che partono dalle sponde del fiume. Le passeggiate più famose sono: la passeggiata d’estate che in estate è fresca grazie alla presenza degli alberi e la passeggiata d’inverno che è più soleggiata e conduce alla Gola della Gilf.

Il ponte col fiume Passirio, Merano
Il ponte col fiume Passirio

Attraversato il ponte, proprio di fronte al complesso termale, si entra nel centro animato e pieno di negozi. La caratteristica di Merano è la sua via principale con portici del 500/600, dove è bello fare shopping. Come vediamo molte città dell’Alto Adige sono caratterizzate dai portici, mantengono tutte più o meno la stessa impronta. Alla fine di Via dei Portici superiori, si trova la chiesa di S. Nicolò, uno degli esempi più antichi dell’architettura gotica tirolese. Il suo campanile è tra i più alti dell’Alto Adige.

Vicino al Duomo troviamo il piccolo quartiere di Steinach, il centro di Merano nel medioevo, ancora oggi caratterizzato da antichi edifici. Attraversando la Porta di Bolzano, si arriva a Corso della Libertà. La città aveva quattro porte di accesso, ma oggi ne sono visibili solo tre. In Corso della Libertà vi segnalo un bellissimo negozio che vende tante decorazioni natalizie di vetro…un sogno per chi ama il Natale! Si chiama “Lissy Christmas” e non potrete non notarlo! Il punto vendita ha anche un sito internet che potete visitare a questo link. Sullo stesso Corso, c’è anche il Kurmittelhaus, un edificio in stile liberty che un tempo veniva utilizzato come sede di trattamenti termali dalla gente più in vista.

Via delle Libertà, Merano
Via delle Libertà

Merano quindi è un luogo piacevole tra verde e acqua e quindi, se siete in giro da queste parti, vi consiglio vivamente di visitare i giardini del Castel Trauttmansdorff, un posto incantevole tra sogno e realtà.

I giardini botanici di Castel Trauttmansdorff

Questo è un posto magico…un posto in cui entri e non vorresti mai uscire. Sembra quasi di entrare in un mondo diverso, dove all’improvviso potrebbe saltare fuori qualche piccola fata o magari il Bianconiglio.

Castello di Trautmansdorff, Merano
Castello di Trauttmansdorff

Lo spettacolo non è il castello in sè, pur essendo importante per la sua storia, ma il suo meraviglioso ed immenso giardino che comprende 80 ambienti botanici che si dividono in 4 aree tematiche divise per colore:

i “Boschi del mondo” che comprendono esemplari delle foreste americane e asiatiche;

– i “Giardini del sole” con specie del Mediterraneo;

i “Paesaggi tipici dell’Alto Adige” con la vegetazione del territorio;

i “Giardini acquatici” con piante e elementi acquatici.

Per quanto il biglietto d’ingresso possa sembrare alto, vale tutto il suo costo e vi renderete da soli conto del perchè. I giardini sono perfetti, curati, puliti e continuamente il personale lavora al loro mantenimento. Qui trovate tutte le info per visitare questo gioiello dell’Alto Adige. Per visitarli occorrono almeno 3 ore e quindi vi consiglio di visitare prima questi e poi se vi resta tempo dedicarlo al castello. Alla cassa vi daranno una mappa dove ci sono indicati 4 percorsi di diverso colore. Io vi consiglio di partire dal percorso verde, per poi continuare con quello arancione, rosso e blu

Una delle panchine panoramiche dei Giardini di Trauttmansdorff

Nel percorso verde, dedicato ai boschi in miniatura dell’Asia e dell’ America, si passa dalle piante carnivore alla bellezza dei giardini giapponesi, con un ruscelletto dove è possibile bagnare i piedi e dove troviamo anche delle piccole cascate.

Cascata lungo il percorso verde dei Giardini di Trauttmansdorff

Seguendo il percorso, si arriva in un’area con sabbia, palme e sdraio dove è possibile rilassarsi.

Spiaggia con palme tropicali lungo il percorso verde dei Giardini di Trauttsmandorff

E’ lungo questo percorso che si possono visitare anche gli interni del Castello, un tempo alloggio dell’Imperatrice Elisabetta d’Austria. Qui inoltre c’è anche un punto di ristoro.

Il Castello di Trauttsmandorff circondato dai giardini, Merano
Il Castello di Trauttsmandorff circondato dai giardini

Nel percorso arancione, dedicato alle piante mediterranee, Giada, ha adorato entrare nella voliera coi pappagalli che svolazzano di qua e di là. Non riuscivamo più a portarla via da lì…è un’attrazione davvero carina per i bambini!

Voliera coi pappagalli, percorso arancione

Qui c’è anche un bellissimo punto panoramico a strapiombo sui giardini, ma soprattutto sulle vette del gruppo di Tessa. Le montagne avvolgono completamente lo spettatore, un vero spettacolo!

Nel percorso rosso, dedicato ai paesaggi dell’Alto Adige, ai bambini piaceranno tanto le pecore zackel ungheresi. Bello lungo questo percorso anche il “Binocolo di matteo Thun”, uno stupendo punto panoramico.

Binocolo di Matteo Thun, percorso rosso, Merano
Binocolo di Matteo Thun, percorso rosso

Qui troviamo anche un piccolo orto con animali da fattoria, un alveare che mostra tutto il gran lavoro che fanno le api e un’installazione che mostra le varie rocce di cui sono costituite le Dolomiti.

Le rocce delle Dolomiti, percorso rosso

Infine, nel percorso blu, troviamo un susseguirsi di giardini all’italiana e all’inglese che conducono fino al Labirinto e al laghetto con bellissime ninfee, anatre, carpe e pesci vari.

Il laghetto del percorso blu nei Giardini di Trauttmansdorff, Merano
Il laghetto del percorso blu nei Giardini di Trauttmansdorff

Un’area molto carina è quella del “Giardino degli innamorati”. Qui si passa prima in un passaggio dove la parola “Ti amo” è scritta in tantissime lingue e poi in un’ampia area dove, saltando su dei massi in uno specchio d’acqua, i bambini raggiungeranno dei grossi fiori colorati.

Ti amo in tutte le lingue del mondo
Il giardino degli innamorati, Merano
Il giardino degli innamorati
Saltellando per arrivare ai grandi fiori

La visita è abbastanza lunga, ma ne uscirete completamente entusiasti. I giardini del Castel di Trauttmansdorff sono stati eletti il parco più bello d’Italia. Noi abbiamo passato un bellissimo pomeriggio a Merano, è stata proprio una piacevole sorpresa. E così anche questo lunedì è andato…l’indomani ci aspetta la parte più bella, almeno per me, quella dedicata ai laghi…e non stavo più nella pelle!

Nel blu dipinto di blu: riflettendoci negli specchi d’acqua dell’Alto Adige

La giornata, iniziata con una ricca colazione energizzante, ci ha portato alla scoperta di luoghi incantevoli e ricchi di fascino. Oggi abbiamo capito quanto la natura sia un bene prezioso…ci è bastato vedere quei magici colori per innamorarci. Per prima cosa abbiamo deciso di fare il giro del Lago di Dobbiaco, un lago alpino non balneabile (l’acqua è molto fredda) e dall’aspetto selvaggio. C’è un ampio parcheggio che si può pagare anche con l’App Easy Park, un sistema molto comodo di cui abbiamo usufruito più volte e che non ci ha costretto a dover pagare per un tot di ore con il timore di sforare. Il giro del lago, iniziato dal lato sinistro, porta via circa due ore (sono 4,5km) considerando il tempo per le pause.

Lago di Dobbiaco
Lago di Dobbiaco

Durante il percorso, che si snoda lungo il lago e per un tratto nei boschi, undici pannelli esplicativi illustrano ai bambini tante notizie importanti come la fauna che abita il luogo. Molto carini ad esempio una categoria di uccelli chiamati “Tuffetto”, che fanno dei veri e propri tuffi per pescare. Durante il percorso incontriamo anche una dolcissima ranocchietta.

Ranocchietta al Lago Dobbiaco

La fauna del posto comprende anche germani reali, anatre, cigni reali e, tra gli alberi, potrebbe spuntare anche qualche piccolo picchio. Una cosa che ho amato molto qui in Trentino Alto Adige è che ci sono percorsi per tutti: dalle famiglie con bambini, anche in passeggino, agli appassionati di bicicletta (non a caso in queste zone c’è la famosa ciclabile che da San Candido arriva fino a Lienz e si snoda per 44 km). Gli itinerari per bambini sono molteplici, caratterizzati da pannelli esplicativi ed interattivi, simpatiche sculture in legno che stimolano ad andare avanti nella scoperta e ovunque punti di sosta con giochi per farli riposare e distrarre. Il Lago di Dobbiaco è uno di quei laghi agevoli per tutti.

Lago di Dobbiaco
Lago di Dobbiaco

Si trova nel Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies e si è formato a causa di numerose frane che si staccarono dalle montagne sulla sponda occidentale del lago. L’acqua splendente del lago riflette le montagne della Croda dei Baranci e della Cima Nove. In un tratto del lago, previa licenza, è possibile pescare.

Lago di Dobbiaco
Lago di Dobbiaco

Inoltre nelle vicinanze del lago c’è un campeggio e alcuni ristoranti. A pochi km dal lago si trova la cittadina di Dobbiaco, definita la “Porta sulle Dolomiti“, infatti è proprio qui vicino che ci sono le famose “Tre cime di Lavaredo“. Bellissima, nella piazza principale del paese, si erge la Chiesa di San Giovanni Battista. A questo punto, dopo un salto in paese, lasciamo Dobbiaco e il suo splendido lago per raggiungere due laghi che vale la pena vedere…il Lago di Landro e il Lago di Misurina!

Il Lago di Landro e il Lago di Misurina: due specchi d’acqua verso le Dolomiti

Lago di Landro

Il Lago di Landro, nell’omonima valle, è a dieci minuti dal Lago di Dobbiaco ed è di un color turchese meraviglioso. Questo lago si trova al confine tra il Parco Naturale delle Tre Cime di Lavaredo e il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies. Qui si gode di un panorama magnifico con il gruppo del Cristallo sullo sfondo. Se c’è il sole, soprattutto al mattino, le Dolomiti si vedono benissimo.

Il Lago di Landro con le Dolomiti
Il Lago di Landro con le Dolomiti

Rispetto ad altri laghi questo è più caldo ed è possibile immergersi nelle sue acque dalla spiaggetta di ciottoli che si trova sul lato settentrionale.

Foto ricordo al lago di Landro

Dall’altro lato della strada, opposta al lago, c’è una parete rocciosa per gli appassionati dell’arrampicata. Per quanto riguarda il parcheggio qui è gratuito…ma non vi abituate eheh!

Lago di Misurina

A pochi km dal Lago di Landro, raggiungiamo il Lago di Misurina, nel territorio delle Dolomiti bellunesi, a circa 1700m sul livello del mare. Lo chiamano la “Perla del Cadore“, in quanto a fargli da sfondo sono le cime più famose delle Dolomiti: le Tre Cime di Lavaredo, il Sorapiss e il Cristallo. Purtroppo, e dico purtroppo perchè il turismo di massa non fa mai bene, pare che le riprese della fiction “Un passo dal cielo” si siano spostate qui dal Lago di Braies. In seguito alla fiction il Lago di Braies ha perso molto del suo valore a mio avviso e mi auguro che non tocchi la stessa sorte al Lago di Misurina.

Il Lagodi Misurina, Belluno
Il Lago di Misurina

Per quanto riguarda l’origine di questo lago, una leggenda racconta che Misurina, figlia del re Sorapiss, chiese insistentemente al padre lo specchio magico custodito da una fata che viveva sul Monte Cristallo. Lo specchio riusciva a carpire i pensieri di chi si specchiasse. Sorapiss cedette e accompagnò la figlia dalla fata. La fata mise come condizione che avrebbe donato lo specchio se il re avesse accettato di essere trasformato in una montagna. La fata sperava in questa maniera che Misurina per salvare il padre rinunciasse, ma la bambina accettò.

Appena la bambina si specchiò, il padre iniziò a trasformarsi in una montagna, il Sorapiss appunto. Il re impotente vide la figlia cadere nel vuoto e non potè fare nulla per salvarla dalla morte. Il Lago di Misurina nacque dalla valle di lacrime che Sorapiss versò per sua figlia. Un posto così bello non poteva che avere una bella leggenda alle spalle.

Vicino al Lago mucche e cavalli in libertà affollano i prati, per la gioia dei bambini.

Cavalli in libertà

Il Lago di Misurina è famoso anche perchè da qui partono una miriade di escursioni verso le cime più famose, tra cui le Tre Cime di Lavaredo. Si può fare il giro del lago tra acqua e boschi in breve tempo, una passeggiata agevole con i bambini. Inoltre qui sorge un centro per bambini che soffrono di problemi respiratori…pare che l’aria qui sia un toccasana per queste patologie

Lago di Misurina, Belluno
L’altra sponda del lago di Misurina

A pochi minuti di auto raggiungiamo il piccolo Lago di Antorno, nei pressi di uno chalet. Ve lo segnalo perchè, pur essendo meno famoso, è molto carino e poco gettonato.

Lago di Antorno
Lago di Antorno

A questo punto avevamo una doppia strada da seguire: procedere verso sud verso Pieve di Cadore e il suo lago oppure tornare verso Nord e visitare il Lago di Anterselva. Abbiamo deciso di optare per la seconda scelta e si è rivelato un’ottima decisione. Quindi avanti tutta!

Il lago di Anterselva, un lago alpino da fiaba

Il Lago di Anterselva, è un lago alpino che si trova a circa 1600m sul livello del mare, incorniciato dalle vette del parco naturale Vedrette di Ries-Aurina. I suoi colori variano dal verde all’azzurro, in base alla luce, e regalano panorami spettacolari.

Il Lago di Anterselva, Trentino Alto Adige
Il Lago di Anterselva

Poco prima del lago c’è un parcheggio che, al costo di 2 euro, permette di lasciare l’auto fino alle 20:00. Qui trovate anche i servizi igienici. Ne approfitto per dirvi che ho trovato pulizia e igiene ovunque, cosa rara quando viaggiamo. Dopo 10 minuti a piedi, inizia il sentiero che permette di fare l’intero giro del lago. Essendo il terzo lago naturale più grande dell’Alto Adige, calcolate almeno 3 ore considerando le soste. Il percorso è agevole e poi diventa più faticoso. E’costellato di pannelli didattici per i bambini, che si divertiranno anche ad attraversare due fiumiciattoli che alimentano il lago, saltellando sulle rocce.

Il fiume che sfocia nel lago

A metà strada si arriva ad uno chalet dove abbiamo mangiato una super coppa gelato. Qui c’è un grande prato con giochi per bambini, una bella zona relax.

Prato con giochi al lago di Anterselva

A questo punto abbiamo deciso di continuare per il sentiero un poco impervio e stretto. Per arrivarci si attraversa la strada e ci si addentra nel bosco. Da qui ci sono scorci panoramici del lago unici, una visuale bella e diversa. Il percorso arriva fino al fiume e, poco più avanti, è possibile vedere anche dei cerbiatti in un recinto.

La vista dall’alto del sentiero

Anche intorno a questo lago, come in tutti i posti incantevoli, circola una leggenda. Si racconta che un tempo, al posto del lago, qui sorgessero tre masi. Un giorno un mendicante fu cacciato in malo modo dai contadini del posto. Li maledisse: tutti i loro averi sarebbero stati trascinati via da una sorgente scaturita dietro ai masi. E così fu che l’acqua invase tutto e nacque il lago di Anterselva.

Lago di Anterselva

In ogni caso questo resta il lago del mio cuore, il più bello di tutti per me. L’ho amato tantissimo, più del troppo blasonato e pieno di gente Lago di Braies, che ci aspetta l’indomani. Io ve lo consiglio…se avete poco tempo preferitelo all’altro, non ve ne pentirete! E così termina una bella e lunga giornata…una giornata ricca di cose da raccontare…

Il Lago di Braies…a un passo dal cielo…

Ed eccoci qui, arriviamo al Lago di Braies, quello che attira ogni giorno centinaia di persone, quello che deve la sua enorme fama alla fiction “Un passo dal cielo” come ci ricordano anche le locandine affisse lungo il lago.

Lago di Braies, Trentino Alto Adige
Lago di Braies

Un lago così famoso, che addirittura quando i posti al parcheggio si riempiono (e succede presto, prima delle 10:00), la strada per arrivarci viene chiusa chilometri prima e si può giungere qui solo in navetta o a piedi (ma è lontano, ve lo sconsiglio). Tutto questo ci ha portati a decidere di prenotare il parcheggio per la modica cifra di 10 euro…eh avete capito bene! Prenotandolo vi garantite il parcheggio al P3, adiacente al lago. Il sito dove prenotare il parcheggio è a questo link. Tuttavia noi siamo arrivati molto presto e siamo riusciti a goderci un lago senza gente che spunta ovunque, complice anche settembre…pensate che il mese di agosto si cammina in fila indiana, roba da matti!

Lago di Braies
Lago di Braies, la Croda del Becco

Abbiamo fatto il giro dell’intero lago, circa un’ora e mezzo. Si parte dal famoso chalet di legno dove si può noleggiare anche la barchetta…noi abbiamo volutamente evitato. Il percorso prevede strade in salita su passerelle di legno e, dopo aver attraversato il fiume, il Rio Braies, a metà del percorso c’è una grande spiaggia rocciosa. Il Lago di Braies è color smeraldo ed è il lago più grande delle Dolomiti. Anche questo lago ha la sua leggenda. Si racconta che dei selvaggi raggiunsero le montagne nella Valle di Braies in cerca di pietre preziose e oro. Trovati questi tesori provocarono la gelosia dei pastori della valle che provarono a rubarglieli. I selvaggi, per proteggere i tesori, aprirono delle fontane sotterranee che crearono il Lago di Braies e nel lago nascosero il tesoro.

Lago di Braies

La particolarità del lago è l’imponente montagna che si erge davanti ai nostri occhi, la Croda del Becco, alta 2810 metri, che si riflette nel lago in un gioco di luci favoloso. La nostra fortuna è stata goderci il lago praticamente per primi, non c’era nessuno e quando siamo andati via sono arrivate centinaia di persone. Quindi mi raccomando, prima arrivate e meglio è. A questo punto decidiamo di fare un giretto a San Candido, a pochi km.

San Candido e la sua famosa ciclabile

Arriviamo a San Candido e parcheggiamo in un ampio parcheggio vicino al fiume Drava, uno degli affluenti del Danubio che nasce nel parco naturale delle Tre Cime. Il paesino è molto carino, curato, pieno di fiori. E’ noto perchè dalla stazione ferroviaria della città parte la famosa ciclabile che arriva fino a Lienz, in Austria. Qui è possibile noleggiare bici di ogni tipo e, se si dovesse essere stanchi, ritornare col treno portando con sè anche la bici, avendo questo il vagone per le bici. Il treno infatti, che segue la ciclabile, fa varie fermate lungo il percorso. Qui trovate tutte le informazioni.

San Candido, il fiume Drava
San Candido, il fiume Drava

San Candido ci ha dato anche l’occasione per comprare dei regalini per noi e per i nostri amici. Qui, lungo la via pedonale, c’è un negozio che si chiama “Eder”, vi lascio il link per andare a sbirciare. Il negozio è molto fornito con prodotti tipici del posto: miele, confetture, salumi, vini, liquori, formaggi ma anche saponi e prodotti per la pelle. Abbiamo comprato un miele di melo che vi giuro è davvero eccezionale, per non parlare della confettura di more.

Proprio qui vicino, c’è un altro negozietto che merita una visita. E’ la cioccolateria “Wachtler”, ecco il link. Il posto è delizioso. Una piccola saletta consente di assaggiare dei prodotti buonissimi, dalle torte al cioccolato. Noi abbiamo fatto una bella scorpacciata di cioccolato artigianale alle nocciole. Vendono anche prodotti tipici come salumi, liquori, confetture e tante varietà di tisane e tè. Insomma non un negozio, ma il paese dei balocchi.

Passiamo a cose belle da visitare a San Candido. Per prima cosa la Chiesa Parrocchiale di San Michele, in stile romanico e poi rimaneggiata in seguito per avvicinarla allo stile barocco.

Il centro con la Chiesa Parrocchiale di San Michele
Il centro con la Chiesa Parrocchiale di San Michele

In secondo luogo, la bellissima Collegiata di San Candido, il più importante monumento romanico del Tirolo. All’interno la chiesa è divisa in tre navate, con un bel Crocifisso sull’altare, e una cripta sottostante che contiene una scultura in legno del Duecento.

La Collegiata di San Candido
La Collegiata di San Candido

Il centro storico è piccolo, con vari ristorantini ma è piacevole fare una passeggiata. Le escursioni che partono da San Candido sono molteplici, tra queste ad esempio quella che porta a Sesto o quella che conduce ai Monti Baranci…insomma ce n’è per tutti i gusti e questo è un ottimo punto dove trovare alloggio per le vostre vacanze!

A questo punto, abbiamo deciso che l’indomani lo avremmo trascorso ad Innsbruck, in Austria. E’ stata una decisione presa in fase di programmazione del viaggio ma sui nostri appunti vi avevamo messo un bel punto interrogativo per due motivi: la situazione Covid-19 e le tante cose già da vedere in Trentino, quindi non sapevamo come incastrare anche Innsbruck. Tuttavia degli appunti sulla visita della città li avevo presi e alla fine abbiamo deciso di andarci, dopo avere anche sentito l’opinione di varie persone che vi erano state ed erano entusiaste. Devo dire che poi la scelta si è rivelata giusta.

Quindi, in questa giornata, ho dovuto incastrare la visita al lago di Carezza, che in origine era prevista per l’indomani. Da San Candido sono due ore di auto, ma non potevamo perdercelo. Dunque si parte!

Il Lago di Carezza…il lago arcobaleno

In questa giornata ho avuto un misto tra gioia e tristezza. Gioia per lo spettacolo dai mille colori del lago, ma tristezza per le migliaia di abeti abbattuti, di cui restano ancora indelebili i segni, dalla tempesta di vento abbattutasi sulla zona tra il 28 e il 29 Novembre del 2018. Boschi distrutti che non torneranno mai più come prima! La tempesta Vaia mostra ancora oggi i danni, in questa splendida cartolina che abbiamo davanti agli occhi.

Lago di Carezza, Trentino Alto Adige
Lago di Carezza

Dopo aver parcheggiato in un ampio piazzale a pagamento, una galleria conduce fino al lago. Dei laghi visti finora, questo è l’unico che non ha un accesso diretto alle sue sponde, proprio per preservarlo dal turismo di massa. In un’oretta di passeggiata agevole si può fare il giro del lago. Capisco perchè lo chiamano il lago arcobaleno: l’acqua si colora di mille sfumature, le fa da cornice una moltitudine di bei pini verdi e lo sfondo è costituito dalle Dolomiti, il gruppo del Catinaccio e il massiccio del Latemar. E’ un lago alimentato da immissari sotterranei e il suo nome deriva da “caricaceae”, un tipo di arbusto.

Lago di Carezza, Trentino Alto Adige
Lago di Carezza

Anche questo lago vuole la sua leggenda. Si racconta che la bellissima ninfa Ondina abitasse le acque del lago. Più volte lo stregone del Latemar cercò di rapirla, innamoratosi di lei. Un giorno, fece apparire sul Lago di Carezza un arcobaleno bellissimo per attrarre Ondina. Quando la ninfa uscì dalle acque scappò spaventata dallo stregone e così il mago gettò l’arcobaleno nel lago rompendolo in mille pezzi. E’ da allora che il lago di Carezza risplende di tutti i colori dell’arcobaleno. La leggenda che si è costruita intorno al lago rende ancora più affascinante questo posto incontaminato. Siamo stati felici di vederlo dal vivo e non potevamo perdercelo…è un luogo incantevole!

Lago di Carezza, Trentino Alto Adige
Lago di Carezza

Questa giornata per noi si è conclusa, non vediamo l’ora di visitare Innsbruck. Abbiamo dedicato ad Innsbruck un’intera giornata, il giovedì, ma ve ne parlerò a questo link https://appuntinviaggio.altervista.org/2020/09/26/una-giornata-ad-innsbruck-la-capitale-delle-alpi/ perchè preferisco dedicare questo diario solo alle nostre giornate in Trentino Alto Adige.

Le Cascate di Stanghe…passeggiata nelle gole

La sera prima il proprietario del nostro albergo, ci ha organizzato una bellissima e tipica cena tirolese nelle cantine di un castello vicino.

Rispetto al solito siamo rientrati in camera più tardi, eppure la mattina dopo, la sveglia è suonata presto…ci aspetta una bella gita oggi! Abbiamo visitato le Cascate di Stanghe che, rispetto alle più conosciute Cascate di Riva, sinceramente ci sono piaciute di più. La bellezza non è la cascata terminale finale, che appare poca cosa rispetto ad altre già viste, ma il percorso per raggiungerla. Abbiamo parcheggiato gratuitamente nell’ampio piazzale dinanzi al Municipio di Stanghe. Da qui inizia il percorso che in 10 minuti porta alla biglietteria. Si attraversa un ponte e poi dopo poco si arriva al chioschetto.

Il percorso dura circa un paio di ore e , arrivati alla Cascate, si possono seguire tre itinerari diversi: uno più faticoso e ripido, uno che attraversa le valli (quello scelto da noi) ed uno che è più lungo e arriva in un paesino vicino che si chiama Mareta. Comunque la mappa che vi consegneranno chiarisce ogni dubbio.

Il Rio Racines, Trentino Alto Adige
Il Rio Racines

Prima di inziare la parte più avventuriera, si passa su un ponte dove il fiume si tocca quasi con mano. La potenza dell’acqua che scorre è pazzesca!

La potenza del fiume Racines

Le Cascate di Stanghe si trovano in una Gola di marmo bianco in cui siamo praticamente entrati, passando su ponti di legno e scale.

Cascate di Stanghe, Trentino Alto Adige
Il suggestivo itinerario tra ponti e scale

Una piccola curiosità: è stata usata proprio questa roccia per la costruzione della Chiesa della Corte di Innsbruck che abbiamo visitato il giorno prima.Vi consiglio di portare il k-way perchè fa freschetto, almeno fino alla cascata finale. Ci troviamo in Val Racines e il fiume che la attraversa è il Rio Racines. La parte più emozionante è sicuramente quella all’interno delle rocce, dentro le Gole. A 10 minuti dalla cascata finale c’è un botteghino, infatti anche da qui si può entrare (vi consiglio di seguire il nostro stesso percorso però).

La cascata di Stanghe
La cascata di Stanghe

A questo punto, usciti in strada, abbiamo deciso di attraversare e proseguire per la valle. Abbiamo seguito il percorso, ovviamente ben indicato come tutti i percorsi qui in Alto Adige, 11A e poi 25 che ci ha condotti fino al parcheggio iniziale.

Il percorso tra le valli

E’ una bella escursione da fare coi bambini. C’è da camminare ma ne vale la pena! Ve la sconsiglio in caso di pioggia perchè già normalmente alcuni tratti sono scivolosi.

Il percorso tra le valli

Le cascate ci hanno regalato dei momenti bellissimi che ricorderemo per sempre. A questo punto non possiamo perderci la vicinissima Vipiteno, a due passi dall’Austria, la città famosa per lo yogurt.

Vipiteno, sapore di altri tempi

La prima cosa che desideravamo vedere è la latteria Vipiteno, dove si produce non solo il famoso yogurt, ma anche latte, burro e prodotti vari. Purtroppo causa covid non è possibile effettuare la visita, ma lo shop è aperto per gli acquisti.

Abbiamo acquistato yogurt che non si trovano in commercio nei nostri supermercati o almeno, io non l’ho mai visto. Quello al miele e melissa è buonissimo. Le commesse gentilissime ci hanno dato anche un cucchiaino così da poter fare merenda.

Trentino Alto Adige, Vipiteno
Merenda golosa con yogurt Vipiteno biologico

Il negozio lo troverete anche a Vipiteno sulla via principale, quella che porta alla Torre delle Dodici, l’emblema della città. La strada che mantiene un’aria medievale nonostante la sua modernità, è costellata di negozi. Sulla destra anche qui troviamo i famosi portici.

L Torre delle Dodici,Vipiteno, Trentino Alto Adige
La Torre delle Dodici

Le palazzine sono colorate e molto curate. Il venerdì si svolge un piccolo mercato di prodotti locali dove abbiamo acquistato un ottimo miele d’acacia. Anche da Vipiteno partono tanti sentieri escursionistici e una cabinovia la collega al Monte Cavallo. La città è piccola ma tra tutte quelle visitate, questa è quella che ci ha colpito di più. Qui non sembra di essere in Italia, già si respira un’aria più austriaca…d’altra parte l’Austria è dietro l’angolo!

Da Ortisei ad Alpe di Siusi…la Val Gardena!

Da Vipiteno abbiamo deciso di spostarci ad Ortisei, la città più rinomata della Val Gardena e capisco perchè…alberghi bellissimi tra cui il “Cavallino Bianco” e “l’Adler”, per citarne alcuni.

Trentino Alto Adige, Ortisei
Alberghi rinomati ad Ortisei

Ortisei ha tra le più belle isole pedonali in assoluto, piena di locali e negozi. Qui è molto fiorente l’artigianato del legno, soprattutto per quanto riguarda l’arte sacra.

Dopo un buon gelato, abbiamo preso la cabinovia per Alpe di Siusi. Sinceramente ho notato dei costi spropositati, ma vabbè lasciamo stare…Dovete sapere che Alpe di Siusi mi è stata descritta da una signora che ho conosciuto quest’estate ad Ischia, come il posto più bello in assoluto dell’Alto Adige. Effettivamente, se esiste il Paradiso, deve essere come questo posto. Arrivati in cima, ti trovi davanti lo Sciliar e il Gruppo del Sasso Lungo, un paesaggio meraviglioso e dai colori intensi.

Trentino Alto Adige
Le montagne di Alpi di Siusi

Decidiamo di dirigerci alla Malga “Schgaguler Schwaige”,che si trova a circa 15 minuti di cammino. E’ bellissima, con le ragazze che ci lavorano dolcissime e gentili, con tanti animali e giochi per bambini, con le sdraio per rilassarsi…insomma pura poesia! Qui abbiamo mangiato polenta e salsiccia con un panorama strepitoso, davvero unico. Giada ha rincorso le caprette, ha giocato con le galline e saltellava di qua e di là. Dopo mesi di restrizioni e reclusione, il Trentino Alto Adige ci ha regalato quella libertà che davvero ci mancava tanto…non potevamo scegliere un posto più bello dove trascorrere le nostre vacanze.

Malga "Schgaguler Schwaige", Alpe di Siusi,Trentino Alto Adige
Malga “Schgaguler Schwaige”

Dopo il nostro relax ci siamo diretti alla cabinovia, l’ultima corsa è alle 18:00. Finisce una giornata stupenda tutta a contatto con l’immensità della natura. L’indomani si parte con un grande magone…lasciare tutto questo è davvero troppo difficile!

Ultimo giorno: Trento ci aspetta

Valigie pronte, ultima colazione fatta, chiavi della camera riconsegnate…una tristezza immensa ci invade il cuore. Nei nostri viaggi ci affezioniamo sempre ai posti che visitiamo, ma stavolta questi posti ci sono proprio entrati dentro, così come il calore e la gentilezza della gente del posto. Abbiamo deciso di visitare Trento e fermarci poi a Prato per spezzare il viaggio. Ci siamo messi in viaggio e, nel frattempo, ho prenotato online la visita al Castello del Buonconsiglio e alla Torre Aquila. Questo è il sito dove effettuare le prenotazioni.

Castello del Buonconsiglio, Trentino Alto Adige
Castello del Buonconsiglio

Il Castello del Buonconsiglio è tra gli edifici più importanti del Trentino Alto Adige. Fu la dimora dei principi vescovi di Trento e si trova in una posizione più elevata rispetto alla città. Il castello è formato da vari edifici di diverse epoche. La parte più antica è Castelvecchio con la sua torre cilindrica. Il castello ospita il Museo provinciale d’Arte. All’interno della cinta muraria c’è un bellissimo giardino all’italiana dove passeggiare è molto gradevole.

Non potete visitare il castello e non visitare la Torre Aquila. Si accede solo per prenotazione e accompagnati. Viene fornita un’audioguida che spiega tutti gli affreschi delle sale. La sala più bella e famosa è quella che racconta in una serie di affreschi splendidi il ciclo dei vari mesi dell’anno, con scene riferite al 300 trentino. Molto bella anche, nello stesso edificio, la Loggia veneziana, da dove si gode di un bel panorama su Trento e sulle montagne.

Vista su Trento dalla Loggia Veneziana, Trentino Alto Adige
Vista su Trento dalla Loggia Veneziana

Trento è una città medievale, con una delle piazze più belle viste finora, la Piazza Duomo con la Chiesa di San Vigilio, patrono della città. Al centro della piazza vi è la fontana del Nettuno, purtroppo per noi in ristrutturazione. Tra gli edifici da ricordare troviamo le case con gli affreschi commissionati da Tommaso Cazuffi in occasione della visita nel 1535 di Ferdinando I d’Austria. Infine tra gli edifici rilevanti della piazza notiamo il duecentesco palazzo Pretorio che si trova tra la torre Civica e il cosiddetto Castelletto. La piazza è a pianta quadrata ed è piena di storia ovunque ci si gira.

Trento è proprio una bella città, medievale e piena di arte, ma comunque moderna e piena di negozi. Il centro si gira facilmente a piedi. Vi segnalo il MUSE da visitare, uno dei più famosi musei di scienze. Noi non abbiamo potuto visitarlo perchè va prenotato e ci siamo mossi tardi. Per quanto riguarda l’aria che si respira qui, pur essendo a un’ora dall’Alto Adige, sembrano due posti molto lontani, già a cominciare dal fatto che non sentivamo più le persone parlare in tedesco. Ho amato questa regione con le sue mille sfaccettature e ho promesso di ritornarci…una settimana non consente di vedere tante cose, ho dovuto fare delle scelte. Sicuramente la prossima volta prenderemo un maso in campagna, nel verde, immersi completamente nella natura. Spero di avervi fatto venire la voglia di visitare il Trentino Alto Adige, per noi è stato amore a prima vista.

Consigli utili per un viaggio in Trentino Alto Adige

  • Abbigliamento adatto alla montagna.
  • Una buona guida cartacea, io vi consiglio quella della “Touring Club” per gli itinerari e i posti da vedere e “Il Trentino Alto Adige dei bambini. La guida” dove trovate tutti gli spunti per le vacanze in famiglia divisi in aree tematiche.
  • Cibo che non potete perdervi: lo speck, gli spatzle (gnocchetti di spinaci), lo strudel di mele, i canederli (una sorta di polpette con pane e uova), la polenta.
  • Informatevi per gli abbonamenti per i trasporti e musei. Ogni zona ha la sua card.
  • Qui tutto è baby friendly, troverete il percorso che fa per voi o attrazioni per i bambini praticamente ovunque.
  • La benzina costa abbastanza, se andate in Austria fate il pieno perchè lì costa meno.

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