Appunti in Viaggio

Val di Non e non solo…una settimana irripetibile!

La nostra seconda settimana in Trentino, dopo quella passata in Valsugana, a Levico Terme, della quale ho parlato qui, l’abbiamo trascorsa in Val di Non, ma ovviamente non ci siamo limitati solo a questa vallata. Abbiamo scelto un appartamento a Cavedago, vicino Andalo, zona tranquilla e strategica per tutte le nostre escursioni. Tra l’altro l’appartamento era davvero molto carino e da poco ristrutturato, ma soprattutto la proprietaria era deliziosa. Ci siamo sentiti davvero ben accolti!

Abbiamo visitato castelli, posti incantevoli, laghi e belle cittadine. Questo è il racconto delle nostre emozioni, di quello che portiamo e porteremo per sempre nel nostro cuore.

Lago di Molveno

La fattoria Rainguthof, facciamo amicizia con gli animali

E’ sabato e l’emozione di spostarci verso una nuova zona ci dà un’adrenalina pazzesca. La nostra prossima settimana la trascorreremo in Val di Non, precisamente a Cavedago a Casa Dalsass, ottima posizione per girare. La proprietaria, gentilissima, ci ha anche fornito una card per usufruire di sconti ed ingressi gratuiti.

Prima di recarci alla nostra meta, abbiamo deciso di raggiungere un posto meraviglioso, dove gli animali sono liberi e fanno capolino ovunque, la Fattoria Rainguthof, a Tesimo. Consiglio davvero di visitare questo posto, bello per grandi e piccoli. Con un’offerta libera si sostiene la fattoria nella cura degli animali.

Fattoria Rainguthof

All’ingresso, con una cifra irrisoria, è possibile acquistare cibo da dare gli animali…e vi assicuro che le caprette non aspettano altro! E’ stata dura tenerle a bada! Sono gli animali più curiosi e simpatici della fattoria, e se ne vanno in giro liberi!

Oltre alle caprette, ci sono i cervi, maiali, volatili, asini, galline, scoiattoli. Il posto è davvero bello, con bellissimi giochi in legno in chiaro stile ecosostenibile.

Parco giochi

E’ possibile consumare un panino sulle panche messe a disposizione, ma noi abbiamo optato per la cucina della fattoria: pochi piatti ma saporiti. Che dire…se volete fare amicizia con i nostri piccoli animali questo è il posto giusto!

Il lago di Molveno, piccolo paradiso per i bambini

La scelta di dove passare questa settimana, è nata proprio guardando una foto di questo splendido lago. Tuttavia, siccome la zona è abbastanza affollata, abbiamo preferito un posto più tranquillo per soggiornare: Cavedago è un ottimo compromesso. Siamo all’interno del Parco Naturale Adamello Brenta, dove le Dolomiti del Brenta, dichiarate dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, si rispecchiano nelle acque del lago.

Il lago, proclamato nel 2021 il più bello e pulito d’Italia, è davvero un gioiellino. Il paese di Molveno, invece, è Bandiera Arancione del Touring Club ed è molto bello in quanto davvero attrezzato per le famiglie con bambini.

Molveno

Lungo la vasta spiaggia troviamo l’Acqua Park, sabbiere, minigolf ed un enorme galeone dove ci si può arrampicare ed immaginare di essere pirati. In estate c’è animazione, eventi ed intrattenimento.

Il galeone sulla spiaggia di Molveno

Noi, ad esempio, abbiamo assistito ad uno spettacolo di magia molto divertente. Inoltre, nella parte alta del paese, la funivia conduce all’Altopiano di Pradel, da cui godere di una splendida vista sulle Dolomiti di Brenta. L’unica nota negativa sono i parcheggi, abbastanza cari, ma vista la bellezza e l’organizzazione del posto è comprensibile. Il tempo, come accade spesso in montagna, è cambiato repentinamente ed ha cominciato a piovere. Decidiamo di tornare a casa, vista anche l’ora. Ci aspetta una settimana davvero emozionante!

Alla scoperta di Ötzi: il Museo archeologico di Bolzano

Nella nostra domenica, ci aspetta una bellissima visita al Museo archeologico di Bolzano, tre piani interamente dedicati alla mummia Ötzi o come lo chiamano “the iceman“. Abbiamo prenotato online in quanto è richiesta la prenotazione. A Bolzano siamo già stati l’anno scorso, ma purtroppo il Museo era chiuso. Restammo con l’amaro in bocca, ma sapevamo che ci saremmo tornati. Bolzano è molto carina e merita una visita. Ve ne ho parlato in questo articolo, vi consiglio di venire a conoscerla.

Piazza Walther, Bolzano

Per quanto riguarda il Museo, dal 1998 custodisce il corpo mummificato di quest’uomo ritrovato tra i ghiacciai nella Val Senales. Parliamo di un corpo che ha circa 5300 anni, quindi qualcosa di davvero unico. Si chiama Ötzi, dalle Alpi della Ötzal in cui è stato ritrovato, ed è vissuto alla fine del Neolitico.

Ricostruzione della mummia Otzi

Giungono a noi anche le sue armi, gli abiti con il quale si copriva e addirittura sul suo corpo sono visibili dei tatuaggi. La mummia è posta in una cella frigorifera ed è visibile attraverso una fessura. Ovviamente non è possibile fare foto in questo museo. Non perdetevi la visita, è davvero suggestiva per grandi e piccoli…quando vi ricapiterà di trovarvi faccia a faccia con un uomo del Neolitico? Dopo una bella passeggiata per il centro di Bolzano, ci siamo diretti in un altro posto che l’anno prima non eravamo riusciti a visitare per mancanza di tempo: Castel Thun!

Castel Thun, la fortezza della Val di Non

Il nostro pomeriggio lo abbiamo dedicato alla visita di Castel Thun, bellissima fortezza immersa nella natura ricca di alberi di mele nella Val di Non. Ci sono due parcheggi, uno è a pagamento e si trova appena sotto al castello. C’è da percorrere poi una stradina a piedi che in dieci minuti conduce al castello.

L’ingresso a Castel Thun

Il castello ha un bellissimo giardino e, all’interno, si possono ammirare gli arredi originali dal XVI secolo oltre ad opere d’arte ed armi. Apparteneva alla famiglia dei Thun e dominava da una collina tutta la valle.

Il Castello visto dai giardini interni

La parte più bella e caratteristica è sicuramente l’esposizione di carrozze che ci fa rivivere la vita rilassata di un tempo.

La sala con le carrozze

Il castello è stato anche più volte un set cinematografico. E’ il caso del film con Monica Vitti “Il mistero di Oberwald”.

E se volete sgranocchiare qualcosa, c’è anche un bel bar dove abbiamo mangiato delle ciambelle di mela fritte davvero deliziose!

Ciambelle di mela fritte

Sulle tracce dello scoiattolo Sciury…e poi tutti al Forest Park!

Abbiamo scelto un lunedì per percorrere il sentiero dello scoiattolo Sciury, così da evitare la troppa gente del week end. Da Molveno si prende la telecabina che conduce al Pradel, a 1350 metri di altezza. Se si parcheggia alla base dell’impianto si ha uno sconto di 3 euro. Il parcheggio giornaliero costa 12 euro.

Una volta arrivati, sulla sinistra inizia il percorso, fatto di indizi. E’ un sentiero ad anello, dunque si ritorna al punto di partenza, ed è lungo 2,5 km.

Percorso di Sciury

Lungo il cammino si apre anche la vista, in alcuni punti, su Molveno e sul suo lago. Da qui i colori sono meravigliosi!

Vista sul Lago di Molveno

Il sentiero è scandito da pannelli ricchi di informazioni sulla flora e sulla fauna e da simpatiche installazioni dedicate allo scoiattolo Sciury.

Giochi ed installazioni lungo il Sentiero di Sciury

Abbiamo avuto anche la fortuna di vedere un piccolo scoiattolo incuriosito lungo il percorso. Il sentiero termina con l’arrivo allo scoiattolo gigante in cui è possibile arrampicarsi.

Lo scoiattolo Sciury

Qui è presente anche un divertentissimo percorso in legno nel quale giocare con le palline. Portate con voi 2 euro perché c’è il distributore delle palline e al bar, a meno che non si acquisti qualcosa, non cambiano i soldi.

La divertentissima pista

A pancia piena si ragiona meglio e quindi, dopo aver fatto uno spuntino, decidiamo di entrare al “Forest Park”, un bellissimo parco avventura. E’ la prima esperienza per Giada che, dopo il percorso più facile, ha deciso di provarne uno più difficile. Il parco avventura è carino, ben organizzato e i ragazzi che ci lavorano sono molto disponibili. Il tempo è volato!

Parco Avventura

A questo punto, abbiamo ripreso la telecabina per salire ancora più su. Si arriva al “Rifugio La Montanara”, sembra quasi di toccare le Dolomiti del Brenta. E’ una meraviglia ed il posto merita un momento di dolcezza.

Le Dolomiti del Brenta dal Pradel

La giornata l’abbiamo passata tutta in questi posti meravigliosi. Per chi ha bambini consiglio assolutamente di passare una giornata così!

Tovel, il lago della Val di Non che si tingeva di rosso

Oggi abbiamo deciso di recarci nel Parco naturale Adamello Brenta e, il fiore all’occhiello di questo parco, è sicuramente il lago di Tovel. Il lago è affascinante ancor di più per la storia legata ad esso. Fino agli anni ’60, infatti, si tingeva di rosso in alcuni periodi dell’anno grazie ad un’alga che affiorava in superficie.

Lago di Tovel

A questo proposito nacque la leggenda della principessa Tresenga, unica figlia del re di Ragoli. Il popolo, alla morte del re, temeva che il regno finisse nelle mani di un altro sovrano, una volta sposata la principessa. Tresenga però, amando il suo popolo, promise di non sposarsi mai. Il re di Tuenno, Lavinto, provò di tutto per conquistarla, ma fu sempre respinto. Egli quindi, per la rabbia, decise di marciare su Ragoli col suo esercito per distruggerla. Il popolo e la sua regina decisero di affrontare l’esercito e raggiunsero il lago di Tovel, dove era accampato l’esercito del re Lavinto. La battaglia si risolse con l’uccisione del popolo di Ragoli e della bella Tresenga. Il sangue versato confluì nel lago colorandolo di rosso. Da allora, una volta all’anno, le acque del lago di Tovel si coloravano di rosso, nel giorno dell’anniversario della feroce battaglia.

Oggi il lago di Tovel non si tinge più di rosso, ma resta uno dei laghi più belli nella Val di Non per i suoi colori. Noi abbiamo fatto l’intero giro, si impiega circa un’ora e mezza. A metà percorso c’è una bellissima spiaggetta bianca che esalta i colori del lago. E mentre Giada era intenta ad osservare le migliaia di girini, noi ci siamo decisamente rilassati.

La spiaggetta

Per quanto riguarda la balneabilità del lago, rispetto ad altri laghi, questo ha delle acque molto fredde e solo i più temerari riescono a bagnarsi. Eppure dato il caldo la tentazione era tanta.

La nostra giornata è poi terminata con un salto a Madonna di Campiglio, un giro per il paese e un poco di relax nel grande parco pubblico. Questa è una parte del Trentino davvero meravigliosa, ed ovunque ci si giri, le Dolomiti del Brenta ci osservano.

Madonna di Campiglio

Anche questa bellissima giornata giunge al termine, non vediamo l’ora di scoprire cose nuove.

Fai della Paganella, i sentieri a tu per tu con la natura

Oggi abbiamo deciso di avventurarci tra i sentieri di Fai della Paganella. Ci sono vari sentieri e alcuni si intersecano tra loro. Noi abbiamo deciso di percorrere il “sentiero dell’otto” per poi continuare su quello di “acqua e faggi”.

Sentiero dell’otto

Lungo il cammino, un gentile signore anziano, seduto su una panchina, ci ha fermati. Ogni giorno, dalla morte della moglie, viene qui e guarda il paesaggio. Lo faceva con la moglie e venire qui lo fa sentire meno solo. Racconto questo episodio perché ci ha fatto riflettere su quanto è importante godersi i piccoli momenti con le persone che amiamo…un attimo è per sempre.

Abbiamo proseguito il nostro percorso dopo questa breve parentesi. Il sentiero dell’otto si chiama così perché appunto è a forma di otto. E’ carino perché si attraversano prati e colture. A metà del sentiero, seguendo le indicazioni, abbiamo proseguito per quello acqua e faggi. Vi consiglio di fare questo sentiero perché è splendido.

Sentiero acqua e faggi

Si attraversa una suggestiva faggeta e si arriva fino al Rio Fai…è un esplosione di colori e profumi. Lungo il percorso ne abbiamo incrociato un altro: il “sentiero dei Reti”. Il sentiero dei Reti permette di vedere i resti di questa antica popolazione guerriera, insediatosi su questa altura nel II secolo a.C. Lungo questo sentiero si are anche un bellissimo balcone che si apre su uno splendido panorama.

Panorama

Infine abbiamo abbracciato dei faggi secolari, una sensazione bellissima che ci ha dato un’energia pazzesca. Nel silenzio del bosco abbiamo ascoltato la voce della natura.

Il parco faunistico di Spormaggiore, riusciremo a vedere gli orsi?

Verso ora di pranzo, ci siamo spostati a pochi km, al parco faunistico di Spormaggiore. Andare a quest’ora è stata un’ottima idea, in quanto verso le 14:30 il personale dà il cibo agli animali e quindi spiega tante cose interessanti su di loro.

Molti si lamentano di non essere riusciti a vedere gli orsi…beh se vi recate al parco quando gli orsi mangiano, li vedrete di sicuro! Sicuramente l’area degli orsi e quella dei lupi sono le più affascinanti.

Area dei lupi

Il personale inoltre dà il cibo anche alle linci, anch’esse davvero bellissime. Il parco accoglie anche la lontra e le volpi, che purtroppo non siamo riusciti a vedere. Infine abbiamo visto i caprioli, il gatto selvatico e il gufo. C’è poi una piccola area con animali da fattoria molto carina per i bambini. All’interno del parco c’è un piccolo bar dove abbiamo fatto merenda.

Ovviamente dolce!

Dopo la visita al parco faunistico, gratuitamente abbiamo visitato il Castel Belfort, una grande fortezza che domina l’altopiano, molto suggestiva. Qui vicino una piccola azienda apistica, l’apicoltura Castel Belfort, vende il miele delle loro api. Hanno un punto vendita anche nel centro di Andalo. Assaggiate il miele Dolcemugo, non ve ne pentirete!

Anche questa giornata volge al termine, l’indomani minaccia pioggia e così ci conviene trovare un programma alternativo.

Rovereto, città d’arte di notevole bellezza

Cielo grigio, oggi decidiamo di raggiungere il sole e quindi abbiamo pensato di visitare Rovereto, anche se un poco distante. Rovereto è una bellissima cittadina che ci ha sorpreso molto. E’ attraversata dal torrente Leno, uno dei principali affluenti dell’Adige. E’ una città d’arte, con tanti musei da visitare ed è piacevole per una passeggiata.

Il torrente Leno
Il castello di Rovereto e i dintorni

Dopo un giro per il centro, ci siamo diretti al Castello, che ospita il “Museo storico della guerra“. Il Castello è una fortezza veneziana del Quattrocento con delle collezioni di armi antiche e moderne. Inoltre narra tutta la storia tra l’Ottocento e la Prima Guerra Mondiale. Dal castello si gode anche una splendida vista sulla città.

Panorama dal castello

Dopo la visita, che dura circa un paio di ore, si può visitare anche la sezione “Artiglierie della Grande Guerra 1914-18”, con ingresso da piazza del Podestà, a pochi passi dalla biglietteria.

A piedi è piacevole percorrere tutto il lungofiume scandito da ponti. Molto particolare è che qui si affaccia la “Casa dei Turchi”, proprio sul ponte Forbato, il più antico della città. La casa deve il suo nome alle verande in legno che richiamano l’architettura araba. La passeggiata ci conduce al “Museo civico”

Casa dei Turchi
Il Museo civico

Incuriositi da quanto ci hanno raccontato, abbiamo pensato di visitare il “Museo civico“, davvero molto particolare. Il Museo custodisce un’ esposizione di animali imbalsamati che ha molto incuriosito Giada. Bella anche la parte che riguarda tutte le pietre, i fossili e i minerali. E poi il planetario, dove si può ammirare tutta la galassia stellata. Questo piccolo museo è stata una piacevole scoperta, molto carino per i bambini.

Museo Civico
Il Mart, il Museo di arte contemporanea

A questo punto ci siamo diretti al “Mart“, un museo che desideravamo tanto vedere. Già l’esterno è bellissimo, molto futuristico, con una cupola in acciaio e vetro da cui entra la luce. Il Museo si sviluppa su quattro piani e comprende mostre temporanee e permanenti. C’è anche un’area per bambini fornita di strumenti per giocare e disegnare. Certo con i piccoli magari è un Museo un poco impegnativo, ma a noi ha colpito molto.

Il Mart

A questo punto decidiamo di recarci a visitare l’ultimo monumento della giornata, la “Campana dei Caduti” di Rovereto, che si trova a qualche km dal centro e quindi la dobbiamo raggiungere in auto.

La Campana dei caduti

La Campana dei Caduti è stata realizzata nel 1924 col bronzo dei cannoni offerti dalle nazioni che avevano partecipato alla Prima Guerra Mondiale e fu collocata sul Colle di Miravalle a Rovereto. È la più grande Campana ed ogni sera i suoi rintocchi ricordano i caduti di tutte le guerre.

La Campana dei Caduti

Dopo aver visto un piccolo Museo, si accede all’area con le bandiere di tutto il mondo e la grande Campana.

Le bandiere del mondo

Rovereto ci ha sorpreso tantissimo, è una città d’arte ricca di storia. A questo punto ci siamo fermati ad Andalo, giusto per la curiosità, ma questa realtà dista anni luce dal mio modo di vedere le vacanze.

Andalo

E la giornata si è chiusa con una bella pioggia battente.

Val di Funes, il cinema sulle Odle

Il nostro ultimo giorno in Trentino abbiamo deciso di fare una pazzia. Questo era un posto che volevo tanto vedere e, l’anno prima, non ero riuscita per mancanza di tempo. Siamo partiti all’alba e abbiamo deciso di farci quasi due ore di macchina per raggiungere il Rifugio Zannes, in Val di Funes, dove abbiamo parcheggiato la macchina.

Il nostro obiettivo è il Rifugio Geisleralm, che si trova in una posizione meravigliosa. Il primo tratto in salita è un poco faticoso, ma fattibile. Quello che abbatte è soprattutto il caldo. Ci sono vari percorsi per raggiungere il Rifugio, ma noi abbiamo seguito il più suggestivo. Abbiamo percorso il sentiero del fieno n. 6 per Ciancenon e poi il 35 e il 36A.

Le Odle dietro di noi

In pratica abbiamo seguito il sentiero panoramico Adolf Munkel. In un paio di ore si arriva al traguardo e quello che si apre davanti agli occhi è davvero inspiegabile.

Lo chiamano il “cinema sulle Odle”, perché le vette sembra quasi di toccarle e si possono ammirare dalle bellissime panchine panoramica.

Il cinema sulle Odle

Un’area giochi davvero attrezzata potrà far divertire i vostri bambini, c’è anche una teleferica.

Parco giochi

Abbiamo pranzato al Rifugio e devo dire che si mangia davvero bene…e poi che meraviglia pranzare con questo panorama! Intanto Giada ha fatto amicizia e ce la siamo proprio dimenticata: lei sulla teleferica, noi rilassati sulle sdraio.

Nei nostri 15 giorni in giro per il Trentino, questa è stata sicuramente la tappa più sensazionale, la porteremo per sempre nel nostro cuore.

Siamo scesi di nuovo al Rifugio Zannes con un velo di tristezza per le nostre vacanze trentine finite.

Abbiamo però deciso di fare una sosta a Mantova per visitare questa splendida città ed abbiamo trascorso due giorni a Verona, la città degli innamorati.

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